giovedì 12 agosto 2010

L'IMMORALE TESTAMENTO DI MIO ZIO GUSTAVO DI Tom Antongini ( BMM -1951)

Sarà ormai chiaro ai lettori di questo blog che pur amando enormemente curiosare tra gli scaffali delle librerie, ormai prediligo le bancarelle di libri usati, essendo le librerie diventate dei supermercati per soli best-seller.

Fortunatamente di libri vecchi, in casa, ne ho moltissimi e razzolo tra quelli.


Da bambino trovavo attraente la copertina di questo libro, da adolescente ero attratto da quella promessa implicita nel titolo di contenuto immorale, da adulto avevo altro da leggere e il volume non era nella mia disponibilità, ora me lo ritrovo insieme al suo compagno di scaffale (I codicilli di mio zio Gustavo BMM - 1954) in uno scatolone di libri avuto in deposito permanente.

Zio Gustavo, nell'effige di copertina, col suo monocolo, sembra ammiccare al fatto che ormai essendo coetanei, nulla impedisce che io possa iniziare quella lettura così a lungo procrastinata.

Il primo elemento che si evidenzia nella lettura, è la grande leggerezza di scrittura e di pensiero, in seguito si delineano, ma senza mai assumere toni pedanti, i principi della filosofia epicurea: in tono scherzoso e paradossale ripropone giudizi e temi cari a l'Orazio delle satire.

ELOGIO DELLO STUPIDO

Gli stupidi, checché ne dica la gente, sono una tra le grandi istituzioni umane. Il commercio intellettuale con gli stupidi è la cosa più riposante che esista al mondo. Io, diceva mio zio, dopo aver parlato un'ora con uno stupido, mi sento sollevato, fresco, lieto come se avessi fatto una bella passeggiata. E quante passeggiate di questo genere ho fatto nella vita! Lo stupido è una valvola di sicurezza: è sempre a vostra disposizione, come un bar pronto, ad ogni angolo di strada, a ristorarvi gratuitamente. Se un uomo intelligente ed erudito con la sua pesante conversazione vi ha ridotto in fin di vita, lo stupido con quattro considerazioni cretine, vi rimette in piedi in un batter d'occhio. Amare gli stupidi vuol dire amare il genere umano perché essi ne costituiscono l'enorme maggioranza e ne assicurano quindi la continuità. (I)

(I) Huxley: "I governi dittatoriali considerano l'intelligenza come il loro peggior nemico.
Una lettura amena, divertita e divertente, intelligente e arguta, in alcuni momenti ricorda Jerome K.Jerome, in altri a Wodehouse, quello di Jeeves per intenderci.



INUTILITA' DELLA RAZZA UMANA
Mio zio Gustavo era, almeno filosoficamente parlando, contrario alla continuazione della razza umana sulla terra, fonte secondo lui di sofferenze per i suoi componenti e di nessuna utilità per l'universo. Egli sosteneva perciò il programma della progressiva e razionale estinzione della razza umana da iniziarsi con la riduzione delle nascite. Sarebbe già un discreto risultato, diceva, perché eviterebbe a breve scadenza le guerre, col permettere a tutti gli abitanti del globo, ridotti a un quantitativo normale, di cibarsi a sufficienza senza essere obbligati ad ammazzare il prossimo per raggiungere questo elementare scopo (I)

(I) Il famoso spazio vitale (Nota del nipote)
Tom Antongini, forse è qui utile ricordarlo, è stato per quarant'anni segretario di Gabriele D'Annunzio e suo biografo, molto nota la sua Vita segreta di Gabriele d'Annunzio.

7 commenti:

  1. Ho scoperto Tom Antongini quando se ne andò, nel 1967. Avevo 9 anni, allora, e Antongini sembrava già negli anni Sessanta un personaggio di un'altra epoca. In qualche modo venne fugacemente "riscoperto" proprio in occasione della sua morte. E leggendo alcuni articoli di rotocalco dedicati al "segretario di D'Annunzio" feci la sua conoscenza (sono stato un lettore assai precoce e piuttosto disordinato).
    Mi conquistò col suo epitaffio: "Qui giace Tom Antongini, seccatissimo di dover morire".
    Qualche giorno fa ho finalmente trovato "L'immorale testamento di mio zio Gustavo" proprio su una di quelle bancarelle di libri uscati che il nostro garbato blogger e il sottoscritto adoriamo.
    Oggi Antongini sarebbe giudicato dai soliti barbassori "politically incorrect".
    Francamente - come direbbe Rhett Butler - me ne infischio.
    E mi godo la sua graffiante intelligenza e il suo sprezzo del pensar comune.

    Giovanni Capozzi

    RispondiElimina
  2. questo libro credo d'averlo letto almeno un paio di volte da ragazza(ne ho 64) ero un'appassionata cercatrice di perle.

    RispondiElimina
  3. Leggevo Tom Antongini quando avevo 15 anni (ora ne ho 65) e l'ho trovato molto istruttivo, tanti suoi aforismi li ho presi come esempio nella vita! Ora vorrei poterlo rileggere ma non so dove trovare i suoi libri. Nessuna casa editrice li sta pubblicando. Perchè, i possessori di queste opre non le mettono a disposizione su WEB. Non si danneggerebbe nessuna SIAE o altro.

    RispondiElimina
  4. A dire il vero me lo ricordo prestato da una Signora quando lavoravo all'Hotel Auronzo ed avevo forse tredici anni. Non mi piacque allora(ero troppo giovane) e non lo commento ora a settant'anni di distanza. Ho poco tempo da perdere.

    RispondiElimina
  5. Io l'ho letto
    quando avevo ,15 Anni ei e rasto presso my per la intelligente deescrizione .mi piacerebbe rileggerlo

    RispondiElimina
  6. No mi ricordavo l:autore come di chiamava, Ora che lo so lo cerchero'

    RispondiElimina
  7. il mio "libro" preferito a 20 anni ed e' ancora qui, anche se oramai non piu' riletto, nella mia libreria. Era un grande...uno che ti apriva gli occhi quando tutti, allora, ragionavano alla stessa identica maniera. Gregge di pecore... E ricordo anche che il suo ufficio, in Mondadori (lavoravo li) era vicino al cesso!!! Silvia

    RispondiElimina