mercoledì 9 febbraio 2011

Luigi Pirandello I VECCHI E I GIOVANI - Oscar Mondadori 1978 - £ 3.000




Mi piace leggere quei libri che sono propedeutici ad altre letture, con argomenti che si inseguono da un libro all'altro, con percorsi anche non lineari. Da un libro di Camilleri La concessione del telefono, sono passato obbligatoriamente a I vecchi e i giovani di Pirandello, spintovi dall'interesse per lo stesso periodo storico raccontato e da una citazione sulle condizioni durissima della Sicilia post-unitaria che Camilleri mette in apertura del suo romanzo, tratto appunto da I vecchi e i giovani. Eccolo:


E quel rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed eran calati i continentali a incivilirli: calate le soldatesche nuove, quella colonna infame comandata da un rinnegato, l'ungherese colonnello Eberhardt, venuto per la prima volta in Sicilia con Garibaldi e poi tra i fucilatori di Lui ad Aspromonte, e quell'altro tenentino savojardo Dupuy, l'incendiatore, calati tutti gli scarti della burocrazia; e liti e duelli e scene selvagge, e la prefettura di Medici, e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi:  tutto il primo governo della Destra Nazionale! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia; e usurpazioni e truffe e concussioni e favori scandalosi e scandaloso sperpero del denaro pubblico; prefetti, delegati, magistrati messi al servizio dei deputati ministeriali, e clientele spudorate e brogli elettorali; spese pazze, cortigianerie degradanti; l'oppressione dei vinti e dei lavoratori, assistita e protetta dalla legge, e assicurata l'impudità agli oppressori.

Di Pirandello avevo già letto molto teatro, alcune novelle, e dei romanzi
Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila, ma non I vecchi e giovani. Questa lettura è stata una vera scoperta e il piacere che mi ha procurato mi ha reso ancora più incredibile il giudizio che Croce ha dato dell'opera di Pirandello(1), sul piano letterario, storico e filosofico, ma dove non riesce a cogliere neanche quanto di rivoluzionario avviene nel suo teatro. Ben diversa la valutazione che ne da Gramsci (2) che osserva, tra l'altro, come nell'attività letteraria piarandelliana prevalga il valore culturale al valore estetico:

Nel quadro generale della letteratura contemporanea, l'efficacia di Pirandello è stata più grande come innovatore del clima intellettuale che come creatore di opera artistica; egli ha contribuito molto più dei futuristi a sprovincializzare l'uomo italiano, a suscitare un atteggiamento critico moderno in opposizione all'atteggiamento melodrammatico tradizionale e ottocentista.

Il romanzo, pubblicato nel 1913, racconta la Sicilia dei sanguinosi moti del fasci del 1893, sconvolta dalle lotte di classe, con i clericali da un lato, tesi ad impedire il consolidamento del nuovo regime liberale, e la classe dirigente dall'altro, che disperde nel disordine morale i sacrifici e i meriti acquisiti.

Più che casi individuali, i personaggi del romanzo interpretano i diversi aspetti della complessa situazione storica che sono chiamati a vivere, rappresentano un contrasto di concezioni e di ideali che si risolve nel contrasto tra due generazioni: quella che ha fatto l'unità e che vede perduta l'eredità del Risorgimento, e quella più giovane, nel gretto conservatorismo dei padri scorge solo la difesa di interessi reazionari. Su tutti giganteggia la figura del vecchio garibaldino Mauro Mortara, custode del culto delle memorie storiche, vittima simbolo della disfatta di ideali e progettualità della nuova società italiana e della deriva violenta assunta dall'anelito di emancipazione delle classi popolari.

Lettura doverosa nell'anno in cui festiaggiamo i 150 anni dell'unita d'Italia.



(1) Croce - La letteratura della Nuova Italia ( vol 6 pag.335) Laterza
(2) Gramsci - Letteratura e Vita Nazionale (pag.69) Editori Riuniti

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