Dobbiamo alla passione di Oreste del Buono (1923-2003) per i comics se nel 1966 in Italia abbiamo conosciuto i Supereroi della Marvel. Nel n.16 di Linus, che uscì nel mese di luglio del 1966, sotto la voce Enciclopedia del Fumetto che la rivista andava pubblicando nelle sue pagine, con il titolo Il gruppo Marvel, Alfredo Castelli e Paolo Sala scrissero la storia dei supereroi targati Marvel. Subito dopo su Linus-Estate usciva a £ 500 la prima storia dei Fantastici quattro.
Questi n.1 fanno parte di una bella e completa collezione che mio figlio ha raccolto per molti anni, oggi conservati in scatoloni: peccato che non vengano aperti più spesso.
L'UOMO RAGNO, alias Peter Parker, nasce nel 1962 dalla mente di due mostri sacri del fumetto moderno: Stan Lee (1922) sceneggiatore e Steve Ditko (1927) disegnatore.
La nascita di un personaggio di successo come Spiderman, ha richiesto una lunga gestazione e modificazioni di caratteristiche, anche mediate da altri personaggi, fino a centrare la figura dello studente timido e secchione, che viene casualmente morso da un ragno radioattivo che gli trasmette fantastici poteri.
In seguito il giovane Parker diventa un esperto e appassionato chimico, e sappiamo con certezza che questo aspetto dell'Eroe ha indirizzato più di un giovane allo studio della chimica.
Per approfondire la genesi dell'Uomo Ragno, rimandiamo volentieri alla pagina Wikipedia che dedica molto spazio al lavoro del filologo del fumetto Giuseppe Guidi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Uomo_Ragno#Origini_e_successo
CAPITAN AMERICA, alias Steven Rogers è il più anziano dei supereroi, uno dei più famosi e longevi, nasce infatti nel 1940 dalla creatività di Joe Simon (1913-2011) e Jack Kirby (1917-1994).
Quando nacque il personaggio in Europa infuriava la guerra, e l'impegno dell'eroico Capitan America contro i nemici della libertà e della democrazia, in parte metteva in discussione la scelta della neutralità USA. Significativa la copertina del primo numero (dicembre 1940) che mostrava il protagonista dare un pugno alla mascella a Adolf Hitler. Un invito esplicito all'entrata in guerra, che avvenne solo un anno dopo a seguito dell'attacco di Pearl Harbor.
Nel 1964 fu riproposto da Stan Lee con la nuova personalità che conosciamo, sensibile ai problemi della corruzione presente nella società americana.
THOR, il cui nome completo è THOR ODINSON cioé figlio di Odino, è stato creato nel 1962 dalla premiata ditta Stan Lee & Jack Kirby. Nella traduzione italiana, chissà perché, The Mighty Thor, cioé il possente Thor, diventa il mitico Thor. Chissà che non dipende da questa attribuzione all'eroe nordico, l'abitudine all'uso smodato di questo aggettivo tra i giovani?
Apprendo dalla completa pagina di Wikipedia che questo Supereroe inizialmente usava un inglese arcaico e solenne, addirittura aulico che ricordava Shakespeare, nella forma e nella terminologia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Thor_%28Marvel_Comics%29
Solo successivamente fu adottato un linguaggio più attuale che essendo più facile, ne siglò anche il successo.
Devil (Daredevil, in originale) il cui vero nome è Matt Murdock, è un'altra creatura nata dalla collaborazione tra Stan Lee e Bill Everet nel 1964.
Anche questo personaggio, ancora una volta uno studente goffo e impacciato, attraverso un incidente radioattivo che privandolo della vista, ne accentua in modo esponenziale gli altri sensi, può diventare il Supereroe che conosciamo.
Per approfondire la conoscenza con questo personaggio, rimando alla solita pagina Wikipedia che ne da un quadro completo, anche attraverso tutti i disegnatori che se ne sono occupati:
http://it.wikipedia.org/wiki/Devil_%28Marvel_Comics%29
Tutti questi questi personaggi incarnano l'eterno archetipo dell'Eroe senza paura: giusto, aggressivo, potente avvincente e vincente su tutte le ingiustizie; in qualche modo riscatta, come tutte le avventure, la banalità del vivere quotidiano.
Fatti conoscere per la prima volta al pubblico fumettofilo italiano dalla rivista Linus, certamente: ma portati in Italia in albi serializzati quattordicinali dalla Editoriale Corno. Un enorme ruolo in tutto ciò lo ricoprì Max Bunker (Luciano Secchi) che intuì il potenziale commerciale dei supereroi americani "alternativi" a quelli della DC Comics (Superman e Batman, per intenderci).
RispondiEliminaPersonalmente non sono in grado di parlare in termini "obiettivi" di questi primi albi della Marvel in Italia, tanto è l'enorme affetto - anzi lo chiamerei amore - che mi lega a questi eroi e a queste pubblicazioni... Nostalgia, tantissima; ma non è solo quella se è vero, come è vero, che ancora oggi a distanza di oltre 40 anni dacché le ho conosciute, le storie di allora mi paiono ancora fresche, bellissime, godibili, incredibilmente divertenti e anche intense e spesso commoventi.
Nostalgia canaglia, senz'altro, non lo nego; ma anche valore intrinseco di autori che rivoluzionarono il fumetto con le loro trovate, sperimentazioni, genialità. Non sempre con esiti eccelsi, ma spesso con qualità media più che buona, per non parlare di veri e propri capolavori di artisti giustamente celebrati ancor oggi.
Parlando pochi giorni fa con un amico, gli dicevo: "Certo che... se a 10 anni ti piacciono i supereroi così tanto come piacevano a me, il rischio è che poi ti piacciono per sempre!".
E così, felicemente, è :)
Scusa la prolissità.
Un caro saluto.
Ma che prolissità, Orlando, si sente la vera passione! Condivido tutto quello che scrivi a proposito dei supereroi, anzi lo considero un validissimo contributo di reale integrazione al post. Lo completa in modo magistrale.
EliminaGrazie, un caro saluto anche a te.