giovedì 4 dicembre 2014

IL LIBRO DIGITALE (E I TIMORI DI UN LETTORE TRADIZIONALE)



L'ultima trovata del colosso dell'e-commerce Amazon sembra destinato a mandare in pensione, dopo oltre 600 anni di onorato servizio, il libro così come lo conosciamo noi  lettori moderni: quell'oggetto costituito da un insieme di fogli stampati della stessa dimensione, racchiusi dentro una copertina più o meno rigida, acquistabile solo dopo averne  maneggiati, sfogliati e leggiucchiati svariati titoli, per decidere quale scegliere, in quei locali romantici che chiamiamo librerie.

Libreria del Viaggiatore a Roma


Ecco, ora sembra che questa procedura, diciamo, tradizionale del lettore che sceglie e acquista singolarmente un libro, non sia più remunerativa per chi quel libro lo deve stampare in ragione di una copia per ogni singolo lettore,  e quindi la prospettiva è quella di sostituire la filiera editore-distributore-libraio-lettore da una biblioteca virtuale a cui il singolo lettore accede direttamente, da ogni parte del mondo, con un semplice clik, a quell'unica copia digitale in possesso del colosso finanziario di turno che ne detiene il diritto d'autore (copyright).

Sembra questa la scelta di Kindle unlimited che, a fronte di un canone mensile di € 9,99 al mese, mette a disposizione dei clienti che sottoscrivono l'abbonamento, un archivio di 700.000 titoli - di cui 15.000 in italiano. 




Per noi che siamo cresciuti nel culto dei libri, che consideriamo una epifania il tempo che trascorriamo nelle librerie, dove anche senza acquistare possiamo sfogliare tutti i libri che vogliamo, questa notizia ha il carattere minaccioso di una sottile forma di limitazione della libertà della circolazione delle idee, della stessa libertà di stampa, e di un accentramento di potere culturale pericoloso per la stessa democrazia. Quasi una forma riveduta e corretta del capolavoro di Ray Bradbury Fahrenheit 451, in salsa digitale. Dove anziché proibire e bruciare i libri, se ne controlla a livello globale la distribuzione.

Esagerato? Speriamo di si.

7 commenti:

  1. Caro Giorgio, anch’io sono un lettore tradizionale: amo frequentare le librerie, mi piace il profumo della carta stampata, trovo piacevole sfogliare un testo. Condivido le tue parole e nutro i tuoi stessi timori. Speriamo di sbagliarci! Un caro saluto

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    1. Devo confessare, Remigio, che una parte di me è attratta dall'idea di avere, all'interno di un contenitore digitale, un numero esagerato di testi, o semplicemente la possibilità di accedervi, un po' come le informazioni del web su argomenti o personaggi, che in altri tempi avrebbero richiesto la consultazione di più enciclopedie. Fortunatamente c'è l'altra parte di me che, un po' per il feticismo della carta stampata e un po' per snobismo, rifiuta l'accessibilità universale
      che tutto rende banale.
      Un caro saluto.

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  2. Preferisco di gran lunga affidarmi alle biblioteche e MLOL, visto che comunque si presuppone un tempo di consumo molto veloce.
    Leggendo sia in cartaceo sia in digitale, direi che basta e avanza :)

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    1. Grazie della visitaPaola,
      anch'io credo, alla fine, che la cosa migliore sia utilizzare cartaceo o digitale a seconda del momento: in viaggio, ad esempio il digitale è più pratico e quanto prima, anch'io mi doterò del necessario. Ma toglimi una curiosità, per cosa stà MLOL?

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    2. Media Library On Line... È un servizio offerto dalle biblioteche (per ora solo alcune, però ci si sta adeguando col tempo...), che prevede il prestito di risorse digitali, tra cui ebook, audiolibri, riviste, quotidiani...
      Trovo che sia ottimo, soprattutto se dovesse estendersi tra tutte le biblioteche d'Italia.
      Ne ho parlato sul mio blog, altrimenti potresti guardare sul sito ufficiale.

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    3. Grazie dell'informazione Paola, sono andato sul sito e sul tuo blog, dove spieghi esaurientemente come utilizzare MLOL. Consiglio a tutti i lettori di questo blog una visita a:
      http://unbaulepienodigente.blogspot.it/2014/11/lettura-costo-quasi-zero.html

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  3. Ho acquistato il Kindle all'inizio dell'anno. Ma non riesco ad abituarmi ancora. Lo utilizzo al momento per lo più per leggiucchiare qualche volumetto di giovani autori ignoti. Mi piace rovistare tra i vecchi libri. Consiglio un piccolo e ricolmo negozietto gestito da un toscano di straordinaria cultura a Roma in Largo di Villa Bianca.

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