sabato 4 gennaio 2014

Antonio Gramsci - L'ALBERO DEL RICCIO - Editori Riuniti 1966 -


Questa bella edizione de L'Albero del riccio la regalai a mio figlio Paolo nel lontano Natale del 1966, con l'auspicio, nella dedica, che da queste belle e educative pagine potesse diventare sempre migliore. Il fatto che lo conservi ancora dopo quasi cinquant'anni forse significa qualcosa.

Dalle Lettere dal Carcere che Antonio Gramsci (1891-1937) scrisse nel lungo periodo di detenzione (1928-1935), i curatori di quest'opera ne hanno scelte alcune indirizzate ai figli Delio e Giuliano, quelle in cui Gramsci racconta della propria infanzia e inventa storie per loro, o consiglia le fiabe (qui riportate) di grandi autori come Kipling, Dickens, Gorki e altri.

Qui in basso il riassunto visivo di una novella tradizionale sarda sui danni del disboscamento, che Gramsci scrisse per Delio - Il topo e la montagna - eseguito da Maria Enrica Agostinelli (1929-1980)  che ha illustrato magistralmente il volume.


Un gran bel libro per l'infanzia, capace di raccontare con leggerezza la forza morale di un uomo che la dittatura fascista non è stata in grado di piegare, e che con il suo esempio di vita ha reso ridicolo per sempre quel pubblico ministero che, chiedendo la sua condanna, affermava tronfio :«Per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare. Quel cervello continuò a funzionare creando cultura i cui riverberi ancora oggi siamo in grado di apprezzare.



Nei link sotto un'edizione economica di L'albero del riccio e un'edizione completa (con 119 inediti) delle Lettere dal carcere .





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