giovedì 30 gennaio 2014

Oscar Wilde - SALOME' - Illustrato da Aubrey Beardsley - Rizzoli 1974 - £ 16.000


Oscar Wilde (1854-1900) scrisse questa tragedia in un atto in francese, tra il 1893 e il 1895 per Sarah Bernhardt (che tuttavia si rifiutò di interpretarla) ma non riuscì ad assistere alla prima rappresentazione pubblica nel Regno Unito, perché, a causa della censura e della prudenza degli attori, questa avvenne solo trentun'anni dopo la sua morte.

Il volume di grande formato (24x30) adatto ad ospitare, a piena pagina, le squisitissime  e originali illustrazioni di Aubrey Beardsley (1872-1898)  si avvale di una spumeggiante introduzione di Alberto Arbasino, che inquadra storicamente l'opera:

(.....) Wilde aveva davanti e didietro lo sterminato groviglio del decadentismo fin-de-siécle; una madornale attrezzeria di sfingi, Meduse, fruste, grifoni, Cleopatre, clisteri, vampiri, lapislazzuli, pittura di Moreau, e di Redon, vice anglais, divin marchesi, madamigelle di Maupin, giardini dei supplizi, e specchi delle mie brame. Basta consultare quell'incomparabile catalogo di Fiori del Male e Belles Dames Sans Mercì che è sempre La Carne la Morte e il Diavolo del sommo Praz .                                                                                                                        
Dove la mettiamo, oggi questa Salomè? La domanda è preoccupante, in un momento di sfrenato godimento del Kitsch, di alta valutazione per i documenti del Gusto e delle Mode, di insistenti recuperi dell'arte anche più svergognata e pompiera da parte delle più spericolate avanguardie. Comunque, non può non apparire bizzarro che risultino francamente sublimi le commedie mondane scritte da Wilde con aperti intenti commerciali e bottegai mentre operine come Salomè o Il ritratto di Dorian Gray chiaramente volute come summa o climax dello Spirito di (quel) Tempo siano invece riuscite delle grosse ghiottonerie camp (1), soprattutto.
Dal dramma di Wilde derivarono, nel 1905 la Salomè musicata da Richard Strauss (1864-1949)  su libretto della scrittrice Hedwig Lachmann, che corrisponde quasi integralmente all'originale di Wilde, e nel 1964 uno spettacolo teatrale  di Carmelo Bene (1937-2002), in una rialaborazione che tende a restituire il significato metafisico del teatro, secondo i principii teorizzati da Klossowski.

A conferma del carattere destabilizzante dell'opera, a distanza di quasi cent'anni, Salomè riesce ancora a scandalizzare, così nel 1972 Carmelo Bene, che  ripropone il testo sia in versione teatrale che filmica, con Franco Citti nelle vesti di Giovanni Battista, scatena l'indignazione di tutti i fascisti-clericali intolleranti e ignoranti. Questo il velenoso  commento della rivista Il Borghese:

 "Dinanzi a personaggi come Carmelo Bene e come Franco Citti nulla può la critica teatrale. Debbono intervenire i carabinieri. E non bisogna aspettare che vilipendano la Religione o prendano a calci i lavoratori, per procedere al loro arresto; bisogna soltanto accertarsi della loro identità e metterli in galera, perché oltraggiano il buon gusto, nuocciono all'igiene pubblica, deturpano il paesaggio".

Chissà quanto ne avrebbe riso Oscar Wilde di un commento così astioso, e di quanti divertenti aforismi avrebbero arricchito la sua già esorbitante collezione!



(1) - Per il significato di Camp rimando al link di Vogue che lo spiega in modo esauriente:

http://www.vogue.it/encyclo/manie/c/camp

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