mercoledì 28 febbraio 2018

Colette - CLAUDINA A SCUOLA, CLAUDINA A PARIGI, CLAUDINA SPOSATA, CLAUDINA SE NE VA, - BUR 1958 - £ 120 cad.


Prima di tutto qualche parola su questa storica collana, la più antica dei tascabili in italia la BUR : Biblioteca Universale Rizzoli. Dobbiamo la nascita di questa collana di successo ad un intellettuale e dirigente d'azienda, di cui oggi pochi ricordano i grandi meriti, Luigi Rusca (1894-1986), che fu dal 1928 al 1945 Direttore Generale nella Mondadori, e occupandosi della collana Medusa, riuscì a portare a casa importanti scrittori stranieri che determinarono il successo della collana verde

Passato alla Rizzoli, che fino a quel momento si era occupato esclusivamente di periodici, Novella, Oggi, Omnibus, l'Europeo, propose di utilizzare il grande potenziale industriale dell'editore per pubblicare libri già conosciuti dal grande pubblico, liberi da diritti d'autore, in una collana super-economica.

Angelo Rizzoli (1889-1970), che era imprenditore con grande fiuto accettò, e nel 1949 fece uscire la nuova collana con cadenza settimanale, formato 10x15, calcolando il prezzo di 50 lire ogni 100 pagine, si avranno così libri singoli, doppi, tripli e quadrupli, e anche la numerazione dei volumi seguirà questo principio.

Il grande successo di questa collana (parliamo delle vecchia Bur, cessata nel 1972) è data non solo dal numero di opere pubblicate, oltre 900, dalle tirature impressionanti per l'epoca, ma anche dal riconoscimento dell'Unesco - unico nel suo genere - che nel 1952 dichiarò la Bur "iniziativa di importanza e interesse mondiale"



Prima di parlare dei suoi libri, dovremmo necessariamente parlare di Colette pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette (1873-1954), grande personaggio pubblico prima che scrittrice, giornalista, attrice, cantante e ballerina, una delle donne più famose del suo tempo, definita la prima teenager del secolo, insignita della croce di Grand'Ufficiale della Legion d'Onore, prima donna ad ottenere alla sua morte funerali di stato 

Ma ora passiamo a Claudine. Il primo racconto di Colette,  è Claudine a scuola, che inaugura il novecento, viene pubblicato naturalmente a Parigi suscitando grande scandalo e interesse, come accade sempre per i romanzi di rottura che descrivono la realtà fuori dagli schemi convenzionali.  

La narrazione nei primi tre racconti del ciclo è in prima persona ed ha la forma del diario; ci svelano fin da subito l’innata malizia della quindicenne Claudine, e il fascino che esercita sugli adulti di entrambi i sessi. Gli acceni a simpatie tra giovani donne, sempre sull'orlo dell'infatuazione sentimentale, anche se prontamente represse, ci ricordano che è proprio in quegli anni, all'inizio del secolo, che si inizia a sviluppare una cultura lesbica, a cui l'esempio di Colette e la sua ostentata relazione con "Missy", pseudonimo della marchesa Mathilde de Morny, daranno un contributo decisivo.

Colette e Mathilde “Missy” de Morny


Nell'ultimo titolo del ciclo, Claudine s'en va, Claudine vi compare solo, insieme al marito Rinaldo, come comprimaria mentre la vera protagonista è Annie,  la forma è sempre quella della narrazione in prima persona.

Una curiosità letteraria, chiarificatrice della personalità di Colette, è la testimonianza di George Simenon, rilasciata a The Paris Rewiew nel 1955: “Solo una volta un consiglio generico da parte di uno scrittore mi è stato molto utile. Si tratta di Colette. Scrivevo racconti per Le Matin, e Colette era caporedattrice della sezione letteraria all’epoca. Le sottoposi due racconti e li rifiutò entrambi e io continuai a provare, ancora e ancora. Alla fine mi disse: “Senti, sono troppo letterari, sono sempre troppo letterari”. Seguii il suo consiglio. È quello che faccio quando scrivo, la cosa principale quando riscrivo”.


Intrigante l'amicizia con Marcel Proust, che inserisce in modo  anonimo in Claudine en ménage, e così lo descrive: ".. sono stata braccata, educatamente, da un grazioso giovanottino ("un petit jolie garçon") appassionato di lettere. Ha begli occhi, il piccolo, e un sospetto di blefarite... Mi paragonava -- sempre i miei capelli corti! -- a Myrtocleia, a un giovane Ermes [...]  ...il mio piccolo adulatore, eccitato dalle sue stesse parole, non mi lasciava più [...] Mi contemplava con i suoi occhi carezzevoli, dalle lunghe ciglia..."


Marcel ne fu estasiato. Tra i due scrittori nacque un'amicizia che si nutrì di una fitta corrispondenza che è in parte riportata da Julia Kristeva in Colette - Vita di una donna - Donzelli Editore, 2004.

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