giovedì 22 febbraio 2018

Tullio Serafin e Alceo Toni - STILE, TRADIZIONI E CONVENZIONI DEL MELODRAMMA ITALIANO DEL SETTECENTO E DELL'OTTOCENTO - Ricordi Editore, 1958



Tracciare un compendio della vita artistica di Tullio Serafin (1878-1968) significa fare la storia dell'opera lirica di buona parte del secolo scorso. Basti dire che il diciottenne Serafin, allievo del Conservatorio di Milano, dal loggione della Scala assistette, il 9 gennaio 1893, alla prima del Falstaff, presenti in sala Verdi, Mascagni, Puccini, Giacosa, Carducci...

Il suo debutto come direttore avvenne a Parma nel 1902 con Elisir d'amore, poi fu sostituto di Toscanini alla Scala, e dal 1910 direttore titolare e direttore artistico. Scopritore di talenti, tra cui la Callas,  alla cui formazione artistica contribuì, per ammissione della stessa cantante, in modo fondamentale, specialmente per la tecnica interpretativa.

Immenso il repertorio delle opere dirette dal Maestro, alcune fonti parlano di 243 opere liriche, di cui molte opere di autori contemporanei come Berg, Britten, Alfano e altri. Fu Serafin a riportare alla luce, nel XX secolo, un'opera come la Norma, dopo averla fatta studiare per due anni alla grande soprano Rosa Ponselle, accostata dal maestro a Caruso e Titta Ruffo, unici veri fuoriclasse conosciuti.






L'altro autore di questo libro, Alceo Toni (1884-1969) è stato un compositore e musicologo. Diresse il Conservatorio di Milano dal 1936 al 1940, e critico musicale del Popolo d'Italia, il giornale di Mussolini. A differenze di Serafin, Alceo Toni, da buon fascista convinto, era contrario alle tendenze progressiste e fu tra i promotori del manifesto contro Malipiero e Casella. Sul web non ho trovato foto di Alceo Toni.

Il volume preso in esame è estremamente interessante, innanzi tutto perché delinea con una chiarezza espressiva esemplare i caratteri peculiari, e le differenze distintive del Settecento e dell'Ottocento, delineandone, in pratica, le modalità stilistiche delle esecuzioni.

In sintesi ristretta, diremo che il settecento è misura e contenutezza espressiva: che, lieve di tono, e quasi sempre galante, porta con sé, naturalmente, atteggiamenti e modi eleganti e aristocratici. Al contrario, l'Ottocento è passione e veemenza drammatica, e non sta quasi mai alla levità e ai segni della distinzione più aggraziata.
Le commedie e i drammi musicali del Settecento sfiorano, accarezzano, si direbbe, le emozioni e i contrasti delle loro vicende. La drammaturgia musicale dell'Ottocento li accentua, invece, li penetra in profondità, li anima, talvolta, sino alla violenza enfatica. 
Sembrano, tali parole, di una ovvietà sconcertante, se non fosse che,  anche ai tempi del Maestro Serafin, riletture in chiave moderna stravolgevano opere nate con intenti affatto diversi. Aggiunge il Maestro nello sviluppo del discorso:

Non bisogna dimenticare che il melodramma del secolo galante per antonomasia, il Settecento, è ancora aulico. Si scrive in questo secolo, per la corte: re e cortigiani sono il pubblico a cui quasi esclusivamente ci si indirizza, precipuo, dominante. (....) Come non c'è individualismo nella vita sociale e così non c'è in quella teatrale.
I fatti e le passioni poste in scena e svolte stanno sul generico: rappresentano fatti e passioni conformati all'essenzialità di un carattere d'ordine generale. Son come tipi e casi stereotipati. Hai, ad esempio, il Re, non un re, il Guerriero, non un guerriero, la Villanella, non una villanella; la Scena d'amore, non una scena d'amore: figure e cose, come diremmo oggi, standardizzate.
Il teatro melodrammatico del Settecento sorride nelle sue commedie, non ride mai apertamente. S'appanna teneramente nelle sue scene patetiche, non s'abbandona al pianto aperto appassionato e sconsolato.
A volte si ha l'impressione che nella realizzazione di opere del Settecento, non si tenga alcun conto di questi principi elementari, e si mettano in scene con una visione esegeratamente moderna che ne tradisce lo spirito.

Dopo aver esaminato Settecento e Ottocento melodrammatico e Tradizioni e convenzioni, il libro passa ad esaminare nel dettaglio:

  • La serva padrona di Pergolesi
  • Il matrimonio segreto di Cimarosa
  • Il barbiere di Siviglia di Rossini
  • L'Italiana in Algeri
  • La Cenerentola
  • Guglielmo Tell

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