Qualche giorno fa un amico mi ha chiesto con quale criterio scegliessi i libri da inserire nel blog, perché, nonostante lui fosse un assiduo lettore, lamentava di non aver mai trovato niente - ma proprio niente - dei libri da lui letti su questo blog.
Per aiutarmi a rendere più fruibille il blog, mi indica allora vari autori, e me ne fa un elenco: La cattedrale del mare e La Mano di Fatima di Falcones, che mi assicura belli e avvincenti, e ancora tutta l'opera di Ken Follett; Arthur Hailey con Medicina violenta, ma anche Robin Cook con i suoi sconvolgenti thriller medici..... Cos'hanno in comune questi libri? Sono tutti dei clamorosi successi editoriali: milioni di copie vendute in tutto il mondo!
Ho detto: No grazie. Non ho niente contro i best seller, a parte la diffidenza nei confronti delle cifre spacciate come garanzia di qualità, che è come decidere di vedere un film semplicemente affidandosi al box-office.
Pazientemente ho spiegato al mio amico che il senso di questo blog - per me che l'ho così ideato, e anche per distinguerlo dai tanti blog che si occupano di libri - è non correre dietro le novità e i best seller, ma più semplicemente leggere, e più spesso rileggere, i vecchi libri che possiedo, accumulati in cinquant'anni, con l'impegno, preso con me stesso, di scriverne sul blog per comprenderli meglio, più compiutamente. Se poi le cose scritte invoglieranno altri alla lettura di questi libri riemersi dall'oblio, non potrò che gioirne.
Per tutti questi motivi continuerò a rovistare ovunque alla ricerca di vecchi libri che mi hanno emozionato, e continuerò a rifiutare di occuparmi di tutte quelle operazioni editoriali ordite al solo fine di produrre best seller.
Ho detto: No grazie. Non ho niente contro i best seller, a parte la diffidenza nei confronti delle cifre spacciate come garanzia di qualità, che è come decidere di vedere un film semplicemente affidandosi al box-office.
Pazientemente ho spiegato al mio amico che il senso di questo blog - per me che l'ho così ideato, e anche per distinguerlo dai tanti blog che si occupano di libri - è non correre dietro le novità e i best seller, ma più semplicemente leggere, e più spesso rileggere, i vecchi libri che possiedo, accumulati in cinquant'anni, con l'impegno, preso con me stesso, di scriverne sul blog per comprenderli meglio, più compiutamente. Se poi le cose scritte invoglieranno altri alla lettura di questi libri riemersi dall'oblio, non potrò che gioirne.
Per tutti questi motivi continuerò a rovistare ovunque alla ricerca di vecchi libri che mi hanno emozionato, e continuerò a rifiutare di occuparmi di tutte quelle operazioni editoriali ordite al solo fine di produrre best seller.
Ancora tanti scatoloni da rovistare! |
Meno male, così deve essere! Un blog come espressione di stessi, per la voglia di comunicare. Mica tutto si fa per il successo o per guadagnare. . .
RispondiEliminaE' bello essere sulla stessa lunghezza d'onda! Grazie.
EliminaA differenza del suo amico, che si lamenta di non trovare, nel suo blog, nessun libro da lui letto, il sottoscritto, invece, li ritrova con sommo piacere. Anzi, le dirò che recentemente lei mi ha fatto scoprire, attraverso le sue recensioni, libri molto belli, autentici capolavori. Uno tra tutti: “Un’estate al lago” di Alberto Vigevani.
RispondiEliminaGrazie!
E pensare che i lettori, oggi, preferiscono i Falcones....i Follet...(de gustibus non disputandum est, dicevano gli antichi).
Io la penso esattamente come lei.
Purtroppo oggi ci sono in giro – in bella vista nelle librerie - troppi best seller, dalle copertine tutte uguali, scritti dai cosiddetti “scrittori di successo”, che sfornano uno o più libri all’anno.
Io non mi lascio irretire da questi “prodotti”; preferisco, invece, quei libri che stanno nascosti da qualche parte, magari su una bancarella dell’usato, con le pagine un po’ ingiallite, che aspettano qualche lettore amante della bella scrittura.
Un mio amico (ognuno ha gli amici che si merita) mi ha detto che sono un inguaribile nostalgico, non al passo con i tempi....
La saluto
paroletrapagineingiallite.blogspot.com
Grazie delle sue belle parole. Sull'attuiale mercato editoriale la pensiamo allo stesso modo. Fa impressione pensare che il problema non è nuovissimo, se anche Piero Gobetti accusava l'editore Treves del " decadimento morale e civile della letteratura italiana, attraverso un lento e inesorabile assorbimento della letteratura alle leggi di mercato", per i libri di Panzini. Figuriamoci! Un saluto cordiale.
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