mercoledì 4 luglio 2018

Fabrizio Coscia - SOLI ERAVAMO e altre storie - ad est dell'equatore, 2014 - € 12,00

Da molto tempo ho smesso di leggere romanzi o racconti di autori contemporanei, con una punta di snobismo dichiaro di non leggere autori viventi. Infatti sto rileggendo gli amati autori che mi hanno accompagnato in questi oltre sessantanni di appassionata attività di lettore, iniziata con la fanciullezza.

In deroga a questo principio leggo nuove traduzioni oppure, come in questo caso, scrittori che parlano di autori a me cari, libri che parlano di altri libri insomma.

A differenza della monumentale opera di Giuseppe Montesano, Scrittori selvaggi, Giunti 2016, che in


poco meno di duemila pagine concentra lo scibile umanistico della cultura occidentale, secondo sue scelte personali, inserendo o ignorando autori con l'arbitrarietà, sia chiaro, di cui non è tenuto a rispondere, l'opera di Fabrizio Coscia circoscrive a nove scrittori, tre pittori e tre musicisti, il compito di individuare un possibile percorso di formazione che consenta, a chi abbia vissuto esperienze analoghe, di identificarsi. 

Trovo affascinante nella lettura scoprire affinità tra autori diversi, ancora più intrigante quando le affinità riguardano ambiti diversi: letteratura-pittura o letteratura-musica, queste affinità sono quanto di più personale e arbitrario sia dato a chi analizza un testo o un autore, ma è proprio questa arbitrarietà a rendere l'operazione magica e irripetibile. Anni fa leggendo Ojos de perro azul di Marquez, pensai che l'uomo e la donna che si incontrano solo in sogno, assomiglino nella loro disperata solitudine ai Nighthawks di Hopper e ne rimasi affascinato, come oggi scoprire in Soli eravamo... ancora Hopper (Night windows), reminiscenza provocata dalla lettura dell'ultimo dei racconti di Gente di Dublino, I morti di Joyce. Anzi no, il contrario: è la vista del quadro di Hopper a far riemergere nell'autore il ricordo del racconto. 

Diciannove racconti, in poco più di duecento pagine, tracciano un percorso intellettuale, un viaggio nella cultura. Questo di Fabrizio Coscia a me sembra in nuovo modo di raccontare: associando alla forma-saggio, il racconto della propria formazione culturale, mettendo in relazione aspetti diversi dell'arte, con inediti accenni biografici sugli autori, invita il lettore, con una forma leggera ma coinvolgente, ad un viaggio inusuale, che lo porterà sicuramente a sfogliare di nuovo quegli stessi libri, leggendoli con occhi nuovi e appassionati. 





 




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