lunedì 31 dicembre 2018

Mario Soldati - I RACCONTI - Garzanti 1957 - £ 2.000

Non si possono apprezzare pienamente gli scritti di Mario Soldati (1906-1999), se non si considera il periodo in cui sono stati scritti. Prendiamo ad esempio i primi tre racconti di questa raccolta: Vittoria, Fuga in Francia e Mio figlio, presenti, insieme ad altri tre racconti qui non riproposti, nel libro d'esordio di Soldati, Salmace nel 1929, lo stesso anno di pubblicazione de Gli indifferenti di Moravia.

Sono passati da allora ben 90 (novanta) anni! Cioé, per aver chiara la distanza che ci separa da quel 1929, è forse utile ricordare che in quell'anno avviene la firma dei Patti Lateranenzi, o anche che  è l'anno in cui Stalin propone al Politburo di cacciare Trotsky dal partito, lo stesso della Grande Crisi di Wall Street, lo stesso nel quale Al Capone compie la Strage di San Valentino o, se si preferisce, l'anno in cui Thomas Mann vince il premio Nobel per la letteratura. 

Un altro mondo, altre mentalità. Ecco, si deve tener conto di questo, perché solo chi riesce ad immaginarsi in quell'VIII anno dell'Era Fascista,  può compiutamente valutare la novità rappresentata dai racconti di Soldati, così come per Gli indifferenti di Moravia. 

Gli altri racconti presenti nel volume sono La verità sul caso Motta del 1941, L'amico gesuita del 1943, Fuga in Italia del 1946, tutti gli altri comunque anteriori al 1947, com'è precisato nella avvertenza. 

                                          AVVERTENZA E DEDICA

Questi racconti furono scritti tra il 1927 e il 1947. Il lettore troverà in essi ciò che crederà. A me piace considerarli, tutti insieme, come un'autobiografia, una specie di diario. Varii nei modi, negli argomenti, nei trucchi, nelle confessioni, essi riflettono, fedelmente quanto involontariamente, venti anni della mia vita.
Li pubblico, ora, cercando di riparare a una quantità di sciatterie, ed escludendo i pezzi più futili: ma serbando comunque il rigoroso ordine cronologico che si conviene, appunto, ad un diario; e non cancellando i segni del tempo, neppure fuggevolissimi come il valore della moneta o la moda delle donne.
Infatti, perchè avrei dovuto aggiornarmi? Perchè ringiovanire personaggi e vocaboli esatti, che oggi sembrino antiquati, o invecchiarne altri, egualmente esatti, che oggi sembrino ingenui? Gioventù e vecchiezza esistono, certo, per ciascuno di noi; ma sono, per sè, stagioni di una vicenda che ci supera, e il cui linguaggio non riusciamo mai ad imparare.
Molti di questi racconti furoo scritti per diretto, efficace incoraggiamento di Leo Longanesi.
Dedico dunque il volume a lui: alla pungente memoria della sua generosità.


I personaggi di questi racconti giovanili di Soldati hanno una caratteristica comune:  si pongono tutti in modo critico nei confronti delle norme, delle leggi, delle abitudini dei buoni cittadini borghesi e fascisti. Non sono dei rivoluzionari e non contestano il potere politico, né la morale corrente, si pongono semplicemente di traverso, agiscono come se altre fossero le loro priorità, diversi i  principi. Eugenio, il protagonista del racconto Vittoria, non reagisce da marito oltraggiato alla scoperta del tradimento della moglie, ma ambiguamente ne coglie la carica erotica necessaria a rinnovare un rapporto consumato. Oppure Emilio, il giovane della Fuga in Francia che, pur sapendo che la bella Maria di cui è invaghito non cederà, non esita a cacciarsi nei guai per aiutarla, insieme a marito e socio bancarottieri, ad espatriare per evitare la galera. C'è in questi personaggi una carica trasgressiva e di rottura, quasi anarchica, che non contrasta con il tardo romanticismo e col crepuscolarismo piemontese.

Ha scritto di lui Natalia Ginzburg: Soldati è l'unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia...

domenica 23 dicembre 2018

Marcel Proust - All'ombra delle giovani fanciulle in fiore - Adattamento e disegni di Stéphane Heuet - Grifo Edizioni 2003 - € 15,00

La prima cosa che salta agli occhi sfogliando questa riduzione a fumetti di A l'ombre des jeunnes filles en fleur, dopo l'esperienza con la versione manga, presentato giorni or sono, è la linearità della disposizione delle tavole ma anche la cura dei dettagli, la precisione e la ricchezza delle immagini, decisamente più  appropriate di quelle manga, più appropriato all'elegante e ricco linguaggio dell'originale proustiano.

A differenza della recherche in versione manga, dove i disegni cercano con qualche approssimazione di raffigurare i personaggi descritti, qui siamo invece ad un livello più accurato, dove per alcuni personaggi,  si fa risalire la loro fisionomia ai modelli che hanno ispirato il Narratore, un esempio per tutti il personaggio del barone di Charlus da giovane che è ripreso da un ritratto di Robert de Montesquiou.


                                                                                


Molto divertenti, addirittura didascaliche rispetto alla descrizione che ne fa il Narratore, le espressioni di interesse e di noncuranza, ma anche di ambiguità, del barone di Charlus, al primo incontro che avviene fuori dell'Hotel a Balbec, tanto da confonderlo con un possibile topo d'albergo:



Sorprendente di questa riduzione a disegni di Stéphane Heut, è l'essere riuscito ad inserire, in sole 51 pagine di tavole, tutto ciò che accade dalla partenza da Parigi, all'incontro con le fanciulle, senza trascurare i particolari del racconto: il libro che legge la nonna in treno, il cognac bevuto, la sosta della nonna presso un'amica, l'arrivo a Balbec,  la chiesa in stile persiano, le impressioni dell'albergo con i suoi clienti, il direttore, Villeparisis e i viaggi in carrozza, il signore di Semeraria con la figlia, la principessa di Lussemburgo, Bloch con le sorelle, Saint-Loup, il barone di Charlus con il libro di Bergotte dato in prestito al narratore e poi richiesto indietro, e finalmente irrompe dalla spiaggia l'allegra brigata delle jeunnes filles en fleur: 
«Così impregnate d'ignoto, così inestimabilmente preziose, così verosimilmente inaccessibili»


                                                                     
E qui finisce il primo volume.

Mi chiedo quale funzione possa svolgere, ai fini della diffusione dell'opera di Marcel Proust, un'operazione di questo tipo. Ma non conosco la risposta. Un valore lo ha sicuramente in sé in quanto opera artistica di pregio per la buona fattura del prodotto; che possa invogliare alla lettura della recherche è possibile, ma può produrre, nel momento di passare dalla facilità del fumetto alla complessità del testo, un blocco, un rifiuto. E' più facile che, dopo aver letto l'opera, ed essendosene innamorati, si voglia conoscere tuto ciò che riguarda l'oggeto amato, ed anche una versione a fumetti possa interessare.

mercoledì 19 dicembre 2018

Marcel Proust - EN BUSCA DEL TIEMPO PERDIDO - la otra h, 2017, Barcelona






Che dire? Apprezziamo la buona volontà. C'avete provato, complimenti. Molto coraggiosi, non c'è che dire. Trattandosi di un'opera colossale per dimensioni, con personaggi complessi con rapporti tra loro intrigati, scritto in un linguaggio lucido e preciso come un bisturi o un laser, che non ammette semplificazioni o scorciatoie, forse il fumetto non è il mezzo più adatto per farne una riduzione. Poi manga?! A me sembra, ma non sono un esperto del settore, che il segno grafico dei fumetti manga tenda a semplificare, ma questa è una storia che di semplice non ha niente.

I sostenitori di questa forma di linguaggio possono sostenere che proprio la caratteristica dei fumetti manga si adatti alle tematiche proustiane, legate come sono al tempo e alla sua percezione, in quanto in grado di trasmettere in chi legge il senso di essere testimoni dei fatti mentre avvengono, e non di leggere di cose già avvenute, cioé di vivere una storia e non sentir raccontare un evento già accaduto.

Ma forse vale anche la tesi opposta, cioé che proprio questa precipua caratteristica dei manga, posto che un lettore occidentale sia in grado di percepire la sottigliezza grafica che la renderebbe così diversa dal fumetto occidentale, confligga con lo spirito proustiano della recherche, dove non è mai definito il tempo presente ma solo reminiscenze o impressioni, o come le chiama il Narratore «resurrezioni della memoria».

Nonostante l'improbo tentativo di fedeltà al testo, appunto coraggioso ma niente di più, è soprattutto la povertà grafica dello stile manga a renderlo alieno alla recherche.

Non posso fare a meno di pensare quale meraviglia, questa si di grande valore artistico, sarebbe potuta uscire dai pennelli sublimi e dai pennini icastici di un artista come Aubrey Beardsley, se il fato gli avesse consentito  di vivere più a lungo e lo avesse fatto innamorare dell'opera di Proust, com'era successo con la Salomé di Wilde.

In tema di fantasticherie, perché non immaginare cosa avrebbe potuto fare, della recherche, dal punto di vita grafico,  Alfons Mucha, che di Proust fu contemporaneo, e che il giovane ammiratore della Berma-Sarah Bernhardt, doveva conoscerne e forse apprezzare il lavoro, anche per il poster che Mucha  realizzò  per  Mèdéé della Bernardt.

Per finire, perché non immaginare, tanto non costa niente sognare, quel nostro grande autore, quel narratore sensibile, che purtroppo non è più tra noi, Hugo Pratt, cosa avrebbe potuto realizzare traducendo in disegno un'opera come A la recherche du temp perdu, con o senza la collaborazione di Milo Manara, per le scene di sesso?



lunedì 10 dicembre 2018

Giorgio & Lina Metalli - SCEMPIEZZE SENILI - L'Asino Editore - 2018 - T.P.


Presentato durante la  17ª edizione di Più libri più liberi, che si è svolta per il secondo anno consecutivo alla Roma Convention Center La Nuvola all'EUR, un progetto che tende a rivoluzionare il settore editoriale.

A fronte di un mercato che vive una crisi che non ha riscontri negli altri paesi occidentali, dove a un'alta produzione di libri corrisponde una bassa percentuale di lettori, che diminuisce anno dopo anno, fa riscontro una presenza massiccia di editori, tra grandi e piccoli circa 1500, con un numero abnorme di titoli pubblicati: 61.188, per un totale di 129 milioni di copie! (dati 2016)

Se consideriamo che ogni anno transitano presso il cimitero dei libri di Santarcangelo di Romagna, via del Progresso n.21, circa 500 milioni copie, per un totale di 10.000 titoli, di cui il 15% finisce al remainder mentre il resto viene inesorabilmente distrutto, appare del tutto evidente che una qualche soluzione vada cercata.

Il progetto che ci è stato proposto dall' AD de l'Asino Editore è semplice e geniale: il cliente lettore prenota il libro prima che venga dato alle stampe, con la possibilità di intervenire sulla trama, sulla struttura, sul punto di vista del narratore, addirittura sulla scelta dei personaggi, oltre che sul genere: romanzo (più di 60.000 parole), racconto (almeno 2000 parole), novella.

L'esordio di questa nuova forma editoriale ci è stata affidata per una copia pilota per verificarne la reale fattibilità, mentre in piena autonomia abbiamo deciso titolo e copertina. L'editore, non si sa in base a quali valutazioni, ritiene che, come coppia, potremmo rappresentare nella narrativa attuale, ciò che Anne e Serge Golon rappresentarono in quella degli anni sessanta dell'altro secolo.

Noi siamo fiduciosi e ci apprestiamo all'opera.

http://www.900letterario.it/attualita/mercato-editoria-italiana-infografica/