Questa sulla destra è forse la prima edizione (1554) di questo fortunato libricino, capostipite di un genere, il picaresco, che avrà nel corso degli anni numerosi epigoni.
L'edizione più recente che ho trovato è questa sulla sinistra, Edizioni del Giano; si tratta di una delle ultime traduzioni che è arricchita da una introduzione particolarmente interessante per le notizie che fornisce circa il possibile autore dell'opera e, attraverso riferimenti storici desunti dal racconto, alla individuazione dell'edizione principe.
Lazzarillo, capostipite di tutti i matricolati furfanti della letteratura picaresca, è personaggio che conquista facilemente per la simpatia che emana e per la levità del suo essere canaglia: partito svantaggiato nella vita, con una innata capacità di analizzare il mondo in cui vive e grande spirito di sopravvivenza, non giudica il suo prossimo ma quando è possibile lo usa a suo vantaggio.
La lettura di questo piacevole romanzo, scritto in prima persona, scorre veloce nei sette capitoli e prologo che lo compongono, tra personaggi tipici della realtà spagnola del 1500 di cui sarà di volta in volta servitore: un mendicante cieco, un prete, uno scudiero, un frate, un capo sbirro, e infine un arciprete di cui sposa la serva per sistemarsi, chiudendo un occhio, per la quiete della casa, sulla di lei virtù.
Dall'introduzione apprendiamo che:
L'edizione più recente che ho trovato è questa sulla sinistra, Edizioni del Giano; si tratta di una delle ultime traduzioni che è arricchita da una introduzione particolarmente interessante per le notizie che fornisce circa il possibile autore dell'opera e, attraverso riferimenti storici desunti dal racconto, alla individuazione dell'edizione principe.
Lazzarillo, capostipite di tutti i matricolati furfanti della letteratura picaresca, è personaggio che conquista facilemente per la simpatia che emana e per la levità del suo essere canaglia: partito svantaggiato nella vita, con una innata capacità di analizzare il mondo in cui vive e grande spirito di sopravvivenza, non giudica il suo prossimo ma quando è possibile lo usa a suo vantaggio.
La lettura di questo piacevole romanzo, scritto in prima persona, scorre veloce nei sette capitoli e prologo che lo compongono, tra personaggi tipici della realtà spagnola del 1500 di cui sarà di volta in volta servitore: un mendicante cieco, un prete, uno scudiero, un frate, un capo sbirro, e infine un arciprete di cui sposa la serva per sistemarsi, chiudendo un occhio, per la quiete della casa, sulla di lei virtù.
Dall'introduzione apprendiamo che:
Cinque anni dopo la sua apparizione, troviano la Vida de Lazarillo inclusa nel Catalogus Librorum qui prohibentur (Valladolid, 1559) pubblicato per ordine del grande inquisitore Valdés.
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