Questo secondo romanzo di Raffaele La Capria vinse nel 1961 uno dei più combattuti Premi Strega, prevalendo di un solo voto su Delitto d'onore di Arpino e Ballata levantina di Fausta Cialente. Così lo ricorda Maria Bellonci nel suo Come un racconto gli anni del Premio Strega:
Nel 1961 la votazione a Villa Giulia ebbe carattere di vero spettacolo. Arrivarono a un passo dal traguardo in tre: Fausta Cialente con Ballata levantina, Giovanni Arpino con Delitto d'onore, e Raffaele La Capria con Ferito a morte. L'enorme pubblico ondeggiava ad ogni voto che il presidente del seggio Luigi Barzini, come sempre compiutamente calato nella sua parte, scandiva con voce rilevata. All'ultimo, per un solo voto vinse La Capria e la Cialente e Arpino rimasero indietro di un passo. Sebbene il titolo del premio spettasse a La Capria, si poteva dire che i vincitori erani stati tre: e si palesava così il giudizio critico dei votanti che indicavano un peso non molto dissimile nei tre libri tanto diversi. Dalle pagine della Cialente si alzava un ritratto prestigioso della nonna in Egitto che è un'apparizione indimenticabile nella narrativa italiana. Arpino impugnava in Delitto d'onore un problema meridionale aggredendolo a soprassalti estrosi e ironici che davano alla pagina un'evidenza quasi plastica. Nuovo di tendenza e di linguaggio, Ferito a morte era il più difficile per la lettura del pubblico fra i tre libri. Nelle avventure del pescatore subacqueo napoletano si appassivano le fragranze marine esalate dal racconto: e la scrittura a cadenze frammentate e rinfrangenti rifletteva il modo di vivere di una società toccata da un dolore di pigrizia che diventava disfacimento.
Giorgio Bàrberi Squarotti nell'edizione del Club degli Editori 1969- collana I Premi Strega - definisce con una acuta analisi il libro di La Capria testo definitivo del rinnovamento tecnico e tematico della nostra narrativa dopo la definitiva crisi del neorealismo:
Ferito a Morte fin dalla costruzione rivela l'intento dell'autore di recuperare la grande lezione tecnica dell'avanguardia del primo Novecento, utilizzando il monologo interiore come misura unica che regola sul tempo della coscienza, non su un'oggettiva cronologia, il movimento e il significato degli eventi.
Già dalla lettura dell'incipit si percepisce la leggerezza e la musicalità del linguaggio di La Capria:
E' facile per il lettore essere preso dalla misteriosa atmosfera del romanzo, attraverso i sogni, i pensieri, i discorsi, le descrizioni, i ricordi, riferiti secondo il punto di vista dei vari personaggi che attraversano la storia, in un ozioso gioco che evidenzia lo spreco della loro giovinezza e la vita come un'occasione mancata.
Qui il link della bella intervista di Fazio a La Capria in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo
http://www.youtube.com/watch?v=mZ8782L5Etg
In questo link il sito ufficiale di La Capria dove spiega esaurientemente tutte le sue opere, ivi compreso questo Ferito a morte.
http://www.lacapria.it/libro.php?Id=2
Di questo libro possiedo entrambe le edizioni, la prima Bompiani XIII edizione, novembre 1962 e l'edizione per il Club degli Editori Collana Premi Strega del 1969, qui sotto reperibili usati.
La spigola, quell'ombra grigia profilata nell'azzurro, avanza verso di lui e pare immobile, sospesa, come un reattore quando lo vedi sbucare ancora silenzioso nel cerchio tranquillo del mattino. L'occhio fisso, di celluloide, il rilievo delle squame, la testa corrucciata di una maschera cinese - è vicina, vicinissima, a tiro. La Grande Occasione. L'aletta dell'arpione fa da mirino sulla linea smagliante del fucile, lo sguardo segue un punto a destra delle branchie. Sta per tirare - sarà più di dieci chili, pensa - e la Cosa Temuta si ripete: una pigrizia maledetta che costringe il corpo a disubbedire, la vita che nel momento decisivo ti abbandona. Luccica lì, sul fondo di sabbia, la freccia inutile. La spigola passa lenta, come se lui non ci fosse, quasi potrebbe toccarla, e scompare in una zona d'ombra, nel buio degli scogli.
E' facile per il lettore essere preso dalla misteriosa atmosfera del romanzo, attraverso i sogni, i pensieri, i discorsi, le descrizioni, i ricordi, riferiti secondo il punto di vista dei vari personaggi che attraversano la storia, in un ozioso gioco che evidenzia lo spreco della loro giovinezza e la vita come un'occasione mancata.
Qui il link della bella intervista di Fazio a La Capria in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo
http://www.youtube.com/watch?v=mZ8782L5Etg
In questo link il sito ufficiale di La Capria dove spiega esaurientemente tutte le sue opere, ivi compreso questo Ferito a morte.
http://www.lacapria.it/libro.php?Id=2
Di questo libro possiedo entrambe le edizioni, la prima Bompiani XIII edizione, novembre 1962 e l'edizione per il Club degli Editori Collana Premi Strega del 1969, qui sotto reperibili usati.
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