venerdì 23 marzo 2012

Franco Solinas - SQUARCIO' - Feltrinelli 1956 - £ 200


Tra i libri che, per ragioni di spazio mi sono stati affidati in custodia da un fratello che ne ha troppi, costuditi in scatoloni che apro-e-chiudo in continuazione alla ricerca di qualche chicca, ho trovato questi sette volumetti della nuova serie - Scrittori d'oggi - che fanno parte della collana Universale Economica Feltrinelli.

E' interessante quanto scritto nella quarta di copertina, a presentazione della serie:

E' la prima volta che opere di giovani autori, non di rado alla prima loro esperienza letteraria, vengono presentate ad un pubblico vasto, popolare, con il criterio editoriale del basso prezzo e dell'alta tiratura.
Ci sembra di poter dire che questa lodevole iniziativa che si protrasse da 1956 al 1963, non ebbe molto seguito tra i nostri prudenti editori, notoriamente poco propensi a scommettere sul nuovo.

Il libro che presento oggi, e che ho letto con grandissimo interesse, è l'unico romanzo che Franco Solinas (1927-1982) ha scritto nella sua intensa carriera di scrittore per il cinema, lavorando con i più importanti registi da Rossellini a Maselli, da Pontecorvo a Rosi, da Damiani a Costa-Gravas, firmando sceneggiature come La Battaglia di Algeri, Quemada, L'Amerikano, Il sospetto.....

Squarciò è la storia aspra di un pescatore che vive nell'arcipelago della Maddalena e che circostanze drammatiche spingono alla pesca con l'esplosivo, in lotta perenne con la Finanza che cerca di acciuffarlo in flagrante e con gli altri pescatori che vedono in quell'attività disonesta non solo una concorrenza sleale, ma anche il depauperamento delle loro zone di pesca.

La scrittura è precisa, nitida ed essenziale. Questo l'incipit:

E' il tempo migliore per pescare. Di settembre i pesci abbandonano i grandi fondali e si avvicinano alla costa. Laggiù, poi, dove l'ultima isola dell'arcipelago si allunga con una striscia di scogli verso ponente, c'è sempre stato un passo d'eccezione. Le spigole arrivano a centinaia e giocano e saltano sotto gli scogli perché l'acqua è ancora tiepida e l'erba è tenera e dolce. Un posto straordinario davvero, soltanto è difficile raggiungerlo perché laggiù il mare è sempre in burrasca. Per questo è una giornata da ricordare. Una giornata di bonaccia. Il mare, denso come piombo fuso, è immobile. Eppure il cielo è coperto da nuvole così basse che tagliano a metà la luce del sole appena sospeso sull'orizzonte. Ma il mare è calmo, e finché dura non importa nient'altro.

Gillo Pontecorvo esordirà come regista nel 1957, portando sullo schermo proprio questa storia drammatica, con il titolo più cinematografico La grande strada azzurra, chiamando ad interpretarlo Yves Montand, Alida Valli e Francisco Rabal. Con questo film inizierà la feconda collaborazione tra Pontecorvo e Solinas che li porterà a realizzare i film Kapò, Quemada e La battaglia di Algeri.

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