Questo breve e intenso romanzo d'esordio di Sergio Velitti, è il XV volume della serie Scrittori d'oggi, identificata dal colore grigio, edita dal 1956 al 1963 diretta da Luciano Bianciardi, parte integrante della più vasta collana Universale Economica Feltrinelli.
Bellicapelli è una storia di giovani popolani, bulletti e ragazzi di vita romani, ambientato, anziché nella sua squallida e violenta periferia, come nello scandaloso precedente del '55 di Pasolini, proprio nel suo cuore, tra piazza di Spagna, via Mario de' Fiori e via del Babuino, quando questi luoghi non erano ancora stati degradati dalla volgarità dei nuovi ricchi, che nel corso degli anni ha sostituito gli abitanti storici del centro di Roma, dalle jeanserie che sono subentrate alle storiche botteghe artigiane, e da una metropolitana che scarica ogni cinque minuti migliaia di borgatari muniti di cellulare.
E' una città più cordiale, più socievole e umana, la Roma evocata in questo romanzo, una città genuina, solare e semplice anche nei difficili rapporti degli adolescenti protagonisti, portatori di valori antichi, che si avvale di un linguaggio disadorno e colloquiale, popolare in un certo senso, come può esserlo quello del suo protagonista che racconta in prima persona, ma ricostruito da una sapiente regia narrativa che riesce a creare nella linearità della storia, quel pathos sufficiente a tener desto l'interesse fino all'ultima pagina.
Sergio Velitti, sceneggiatore, regista di radio e teatro, ha scritto Storia di Pablo - libero adattamento di Pavese. Ha pubblicato il romanzo La otra, Ti si vede l'altra, e i racconti: Marialaò, A proposito di una signora, Grisaglia blu, Il silenzio del mare, Meg per gli amici.
Di Sergio Velitti ho letto un interessante articolo sull'insensibilità di editori e critici letterari sul valore di un grande poeta: La breve vita e la lunga morte di Lorenzo Calogero sulla rivista E', visibile a questo indirizzo:
http://www.lorenzocalogero.it/critica/sergio-velitti-e/
Bellicapelli è una storia di giovani popolani, bulletti e ragazzi di vita romani, ambientato, anziché nella sua squallida e violenta periferia, come nello scandaloso precedente del '55 di Pasolini, proprio nel suo cuore, tra piazza di Spagna, via Mario de' Fiori e via del Babuino, quando questi luoghi non erano ancora stati degradati dalla volgarità dei nuovi ricchi, che nel corso degli anni ha sostituito gli abitanti storici del centro di Roma, dalle jeanserie che sono subentrate alle storiche botteghe artigiane, e da una metropolitana che scarica ogni cinque minuti migliaia di borgatari muniti di cellulare.
E' una città più cordiale, più socievole e umana, la Roma evocata in questo romanzo, una città genuina, solare e semplice anche nei difficili rapporti degli adolescenti protagonisti, portatori di valori antichi, che si avvale di un linguaggio disadorno e colloquiale, popolare in un certo senso, come può esserlo quello del suo protagonista che racconta in prima persona, ma ricostruito da una sapiente regia narrativa che riesce a creare nella linearità della storia, quel pathos sufficiente a tener desto l'interesse fino all'ultima pagina.
Sergio Velitti, sceneggiatore, regista di radio e teatro, ha scritto Storia di Pablo - libero adattamento di Pavese. Ha pubblicato il romanzo La otra, Ti si vede l'altra, e i racconti: Marialaò, A proposito di una signora, Grisaglia blu, Il silenzio del mare, Meg per gli amici.
Di Sergio Velitti ho letto un interessante articolo sull'insensibilità di editori e critici letterari sul valore di un grande poeta: La breve vita e la lunga morte di Lorenzo Calogero sulla rivista E', visibile a questo indirizzo:
http://www.lorenzocalogero.it/critica/sergio-velitti-e/
Sapeva che Velitti, di cui da una quindicina di anni non so più nulla, è figlio della grande attrice Diana Torrieri?
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