mercoledì 6 marzo 2013

Mario Soldati - LA MESSA DEI VILLEGGIANTI - Mondadori 1959 - £ 1.500




Mario Soldati (1906-1999)  giornalista, scrittore, regista, storico dell'arte, di famiglia torinese, ma con un nonno materno toscano anch'egli scrittore, a cui fu molto legato; formatosi nel severo ambiente cattolico di un collegio di gesuiti  torinesi, nonostante una  esperienza di vita addirittura libertina, rimase sostanzialmente fedele ai quei principi religiosi.

La Messa dei villeggianti (1959) è costituito da una trentina di racconti con unico protagonista lo stesso Soldati, in viaggio per l'Europa, di volta in volta raffinato buongustaio dal robusto appetito e conversatore di inesauribile curiosità. Un autoritratto leggero e ironico di momenti diversi della sua vita, come  in un diario intimo nel quale analizza i suoi sentimenti.

Amo l'apparente semplicità della scrittura di Mario Soldati. Amo la sua prosa nitida, le descrizioni della natura, che rivelano l'occhio del grande regista che seleziona e rappresenta il mondo circostante con la precisione dello storico dell'arte che era.

Dal racconto Disco Rosso:

Il treno, rallentando, mi sveglia. Alzo la tendina, vedo, riconosco la campgna toscana, poco dopo Arezzo.
Nella luce dorata del tardo pomeriggio estivo, i campi, i prati, i frutteti, i boschi, le strade, i sentieri, le fattorie, le case sparse, le ville alte sui colli, tutto ciò che vedo è magicamente in ordine, di una bellezza suprema e straziante.
Ecco, il treno rallenta sempre più, ora si ferma in mezzo alla campagna. Ricordo improvvisamente. Si era fermato allo stesso modo, press'a poco nello stesso luogo e nella stessa stagione e nella stessa ora del giorno, tanti anni fa, più di trent'anni fa. Ero molto giovane, quasi un ragazzo. Andavo a Roma, anche allora. Per gli studi, come oggi per il lavoro.
Mi sorprendo affacciato al finestrino come allora, a guardare angosciato quella bellezza e a cercar di capirne il perché prima che il treno riparta.
Un vento leggero sfiora l'erba ai margini delle rotaie. Voci sparse, allegre, giungono dal treno, e, più lontante, dalla campagna. Guardo quei colori dolci, tutti i verdi di tutti gli alberi, quello derli ulivi, quello dei cipressi, quello delle querce, quello dei castani, quello dell'erba; le terre giallastre, rossastre; le case bianche, rosate, grigie; il cielo teso e azzurrino.
Guardo quella geometria segreta, indecifrabile eppure sensibile, onde l'intero paesaggio appare costruito come il paesaggio nel quadro di un sommo pittore. Non c'è dubbio: la felicità, la bellezza, il senso della vita sono davanti a me. E come allora, quando ero giovane, mi ero chiesto: che cosa devo fare per essere degno di questa bellezza, per toccare questa felicità, per capire quale sia questo senso della vita? Così ora mi chiedo, con la medesima ansia : che cosa ho fatto, in tutti questi anni, per essere fedele al ricordo di quel momento ?


Un caleidoscopio di personaggi animano questi racconti: scrittori, pittori, registi, aspiranti attrici, vecchie inglesi, industriali ma anche operai, ragazze e ragazzi di città e di campagna: tutti nascondono dietro un'apparenza convenzionale un segreto, dietro una bugia una verità inattesa. E' il fascino della scrittura di Soldati. 

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