sabato 23 novembre 2013

Giovanni Nuvoletti - ELOGIO DELLA CRAVATTA - Idea Libri 1982 - Edizione fuori commercio per Honda






Vero gentiluomo d'altri tempi, Giovanni Nuvoletti (1912-2008), scrittore, attore, uomo di vasta cultura, dotato di un raro sense of humour, presidente dell'Accademia Italiana della Cucina, ma sopratutto arbiter elegantiarum, non poteva sottrarsi al piacere di presentare un volume che esaltasse l'accessorio dell'eleganza maschile per eccellenza: la cravatta. 

Con la leggerezza che gli era propria, il conte Nuvoletti scrisse, farcendola di gustosi aneddoti, questo Elogio della cravatta nel 1982 quando già alcuni ne presagivano l'imminente scomparsa. 

Parlo oggi di questo delizioso volumetto perché colpito dall'annuncio della prossima fine della cravatta, i cui prodromi sarebbero rappresentati dalla chiusura della catena Tie Rack, presente oggi in Inghilterra con 44 punti vendita, quando nel 1998 ne erano presenti ben 480! Un declino inesorabile, dunque, destinato a cambiare per sempre l'eleganza maschile. Ma sarà veramente così ? Il conte Nuvoletti ne dubitava se concludeva il suo elogio con queste parole:


Infatti la cravatta sarà morta, sepolta nella polvere dell'inutile e del ricordo, ma non conosco nessuno che al momento di presentarsi in pubblico, o al capufficio, o alla temuta televisione, o alla sua bella, se ce l'ha ancora, non si preoccupi sopra ogni altra cosa, magari d'essere spiritoso, di dare invece un colpetto affettuoso e preoccupato al suo nodo. Dirò di più, nella mia generazione di sopravvissuti alla Belle Epoque, era di rito, all'atto di telefonare a una donna, di dare una ravviata al capello e una strizzatina alla cravatta.
Per ritornare al nostro evanescente scampolo di un passato irrevocabile, la cravatta, dobbiamo riconoscergli una vitalità insospettata nella sua fragilità. Sarà forse il riflusso, ma anche fra la gioventù efferrata saettano di nuovo le strips di qualche regimental, sullo sterno di ostinati play-boys scintillano le stars di certe oneste cravatte a pallini degne dei gentiluomini cari a Marcel Proust. E allora, ancora evviva a questo cappio ribelle, effimero nodo, velleitario capestro, nappa vanagloriosa, giulebbosa fibula, femmineo lezio, albagioso arcifànfano, reliqua aristocratica, relitto borghese, rottame ottocentesco, muliebre residuato di un maschio vestire. La cravatta è morta, viva la cravatta!
Così, incapace di redarre la mia storia della cravatta, rifiutando di confessare le storie delle mie cravatte, ho condotto a termine il mio tentativo di introdurre il più intelligente, elegante, onesto libro sulle medesime.











Grande Giovanni Nuvoletti !

http://www.lastampa.it/2013/11/21/societa/lera-della-cravatta-finisce-dopo-anni-FPT3YfoOKDyszb13VYUGrN/pagina.html

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