sabato 20 settembre 2014

Antonio Tabucchi - SOSTIENE PEREIRA - Feltrinelli 1994 - £ 27.000




Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava. Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell'imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perché il "Lisboa" aveva ormai una pagina culturale, e l'avevano affidata a lui. E lui, Pereira, rifletteva sulla morte. Quel bel giorno d'estate, con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scrintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro, un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi, lui si mise a pensare alla morte. Perché? Questo a Pereira è impossibile dirlo. Sarà perché suo padre, quando lui era piccolo, aveva una agenzia di pompe funebri che si chiamava Pereira La Dolorosa, sarà perché sua moglie era morta di tisi qualche anno prima, sarà perché lui era grasso, soffriva di cuore e aveva la pressione alta e il medico gli aveva detto che se andava avanti così non gli restava più tanto tempo, ma il fatto è che Pereira si mise a pensare alla morte, sostiene.
 Questo l'incipit del romanzo che nel 1994 ha dato grande notorietà ad Antonio Tabucchi (1943-2012), almeno in Italia, perché all'estero, come spesso accade, era molto tradotto, letto e conosciuto. Qui da noi, pur avendo dal 1975 pubblicato molto, era rimasto un autore di nicchia, che suscitava l'intesse di una ristretta cerchia di appassionati e addetti ai lavori che ne seguivano l'attività con una fedeltà da iniziati. Oggi è uno degli scrittori italiani più letti nel mondo.

 

Professore di letteratura portoghese all'Università di Pisa, si deve a lui la diffusione in Italia delle opere di Fernando Pessoa, alla cui conoscenza contribuì con traduzioni e saggi. 


Scrittore ironico, fortemente impegnato nel dibattito sui temi della libertà d'informazione e sulla figura dell'intellettuale nella società moderna (vedi il polemico saggio La gastrite di Platone - Sellerio 1998), autore di decine di romanzi, raccolte di racconti, saggi, biografie, opere teatrali, traduzioni. 

Questo blog si era occupato di Antonio Tabucchi presentando I volatili di Beato Angelico, una deliziosa raccolta di racconti che esaltano la sua vena fantastica. http://giorgio-illettoreimpenitente.blogspot.it/2012/04/antonio-tabucchi-i-volatili-del-beato.html



La vicenda umana di Pereira, con la progressiva presa di coscienza delle condizioni  di arbitrio e repressione che la società portoghese sotto la dittatura di Salazar vive, è raccontata con un singolare espediente narrativo, quello dell'anonimo estensore di una relazione, non si sa bene a quale scopo redatta e diretta a chi. La forma scelta, i perfetti tempi narrativi, i caratteri dei personaggi, fanno di questo romanzo una lettura avvincente e godibile.

Bello e fedele il film di Roberto Faenza del 1995, con Marcello Mastroianni, ultima sua grande interpretazione in un film italiano.

https://www.youtube.com/watch?v=6TSPjA7vSAE

 

3 commenti:

  1. E' un libro a cui sono molto affezionato. E come tutti i grandi libri della nostra letteratura, merita la rilettura. Bello anche il film del 1995, diretto dal regista Roberto Faenza e tratto dall’omonimo romanzo di Tabucchi. Ricordo con piacere la grande interpretazione di Marcello Mastroianni, nei panni dell’anziano giornalista Pereira. Un caro saluto

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  2. Grazie Remigio del suggerimento, credo che è molto giustoi inserire nel blog anche un riferimento al film. Un caro saluto.

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  3. Amo Tabucchi, tant'è che gli ho dedicato il titolo del mio blog...
    Questo è il romanzo con cui l'ho conosciuto, ha un posto privilegiato tra i miei ricordi letterari...
    Purtroppo non ho ancora avuto modo di vedere il film.

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