giovedì 25 settembre 2014

Bertolt Brecht - POESIE E CANZONI - Einaudi (V edizione) 1968 - £ 1.600


Bertolt Brecht (1898-1956), è universalmente conosciuto come drammaturgo meno come poeta, lo confermano le numerose   opere teatrali prodotte, e rappresentate con successo in tutto il mondo, ricordiamo L'opera da tre soldi (1928), Santa Giovanna dei Macelli (1930), Madre Coraggio e i suoi figli (1939), Vita di Galileo (1938), Il cerchio di gesso del Caucaso (1944), per dire solo le più rappresentate nel nostro paese

Questa storica antologia poetica di Brecht, è arricchita da una fondamentale prefazione di Franco Fortini che aiuta a inquadrare filologicamente l'opera poetica di Brecht,voglio dire far comprendere le condizioni storiche e sociali del suo tempo e del rapporto che esiste tra poesia e attività di drammaturgo. Scrive Fortini:

Brecht scrisse moltissime poesie liriche; relativamente poche ne pubblicò in volume. (....) Ma i suoi drammi contengono quasi sempre molte canzoni, cori e strofette, composte in altra occasione e destinate a subire, quando l'autore le inserisce nel testo teatrale, trasformazioni più o meno rilevanti; o che, invece, scritte per l'opera drammatica, hanno acquisita una loro vita e possono essere lette come isolate liriche.

Sul suo rapporto con il marxismo :

Si direbbe che del marxismo Brecht poeta abbia ritenuto soprattutto due insegnamenti: il pensiero dialettico e la nozione di lotta di classe. Dal primo gli viene l'energia morale, che non riposa mai in una regola senza supporre l'eccezione; della seconda, una posizione che definisce senza equivoci i destinatari del suo discorso.  (......)  Poeta che sapeva bene come la semplicità sia unico davvero esatto riflesso dell'inestricabile e la chiarezza la sola immagine adeguata al caos, Brecht si conferma il più vero e probabilmente l'unico "poeta morale" del socialismo; lui che le mode non sfiorano perché ha accettato di essere, un giorno, consunto dalla storia e in essa risolto: «Scrivo le mie proposte in una lingua durevole - perché temo che molto ci vorrà, finché siano adempiute».

Contro la seduzione

Non vi fate sedurre:
non esiste ritorno.
Il giorno sta alle porte.
già è qui vento di notte.
Altro mattino non verrà.


Non vi lasciate illudere
che è poco, la vita.
Bevetela a gran sorsi,
non vi sarà bastata
quando dovrete perderla.

Non vi date conforto:
vi resta poco tempo.
Chi è disfatto, marcisca.
La vita è la più grande:
nulla sarà più vostro.

Non vi  fate sedurre
da schiavitù e da piaghe.
Che cosa vi può ancora spaventare?
Morite con tutte le bestie
e non c'è niente, dopo.
(1918)

 Un tempo

A me nel gelo un tempo pareva mirabile
vivere e il freddo a me giungeva vivace
e gustavo l'amaro ed era come
fossi io sempre signore della scelta
anche se il buio m'invitava al suo tavolo.

Serenità da fredda fonte attinsi
e il nulla dette questa ampia arena.
Rara si è scissa dolce chiarità
da naturale tenebra. A lungo? No, appena.
Ma io, Morte, ero veloce, vinsi.

Lode del Partito

Perché chi è uno ha due occhi,
il Partito ha mille occhi.
Il Partito vede sette stati,
chi è uno vede una città.
Chi è uno ha la sua ora
ma il Partito ha molte ore.
Chi è uno può essere distrutto
ma il Partito non può essere distrutto
perché è l'avanguardia delle masse
e conduce la sua lotta
con i metodi dei classici, che sorsero 
dalla conoscenza della realtà.  

Lode del Comunismo

E' ragionevole, chiunque lo capisce. E' facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
E' contro il sudiciume e contro l'idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo:
è la fine dei delitti. 
Non è follia ma invece 
fine della follia.
Non è il caos ma
l'ordine, invece.
E' la semplicità
che è difficile a farsi.
(1933) 
Liquidare Bertolt Brecht come autore comunista, per gli argomenti dei suoi drammi o delle sue poesie, significa incorrere nello stesso grossolano errore che commise la House Committee on Un-American Activities (Commissione per le attività antiamericane) che nel 1947 lo interrogò sulle infiltrazioni comuniste nel cinema. In questo link il divertente interrogatorio, che dimostra ancora una volta la stupidità della politica quando si scontra con la cultura.  
http://www.filmtv.it/post/1308/archivio-2-il-testimone-ostile-bertolt-brecht-davanti-alla-h/#rfr:none 

In calce alla trascrizione dell'interrogatorio, una dichiarazione che Bertolt Brech consegnò alla Commissione, dove l'artista ricostruisce le sue peregrinazioni in fuga dal nazismo, ma dal quale si evince anche come il maccartismo americano ricordi, per chiusura mentale e stupidità, le persecusioni che subì la cultura sotto il nazismo.

1 commento:

  1. Di Brecht tendo sempre a citare L'anima buona del Sezuan, che è il mio preferito in assoluto.

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