Ho riletto in questi giorni il libro scandalo di François Sagan, nome d'arte di François Quoirez (1935-2004). Mi sembra di poter confermare la prima impressione che ne ebbi quando lo lessi, oltre trenta anni fa: un racconto molto costruito, accurato nella scelta dei termini, lineare, di facile e veloce lettura. Niente di più.
Nessuna analogia, né per gli argomenti né per il linguaggio, con la rivoluzione rappresentata da On the road di Kerouac, di tre anni dopo, a parte il gusto per la vita spericolata e una certa predilezione per l'alcol. Non capisco oggi, come non capii allora lo scalpore, lo scandalo, la novità rappresentato dal questo romanzo, che il Vaticano aiutò generosamente al suo successo iscrivendolo nell'Index librorum prohibitorum. Un fatto di costume, più che un avvenimento letterario, abbondantemente alimentato dai media.
Questa lettura mi ha ricordato in chiave moderna una serie di libri che lessi poco più che adolescente, e che apprezzai enormemente, anche per i temi pruriginosi che trattava: Claudine a scuola, Claudine a Parigi, Il grano in erba, di una grande donna e scrittrice della fine del secolo XIX, la mitica Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette (1873-1954), senza averne però l'incredibile leggerezza, ironia e joie de vivre.
Nessun commento:
Posta un commento