giovedì 11 agosto 2011

Vasco Pratolini - LO SCIALO - Mondadori - 1960 - £ 3.000


Perchè non ho ancora mai parlato di Vasco Pratolini e del suo LO SCIALO ? Questo è un libro che mi ha preso molto quando è uscito nel 1960. All'epoca lavoravo alla Mondadori di Roma, al magazzino in Lungotevere Prati, a fianco del Palazzaccio. Non un'altra epoca, proprio un altro mondo!

In quel maggio del '60, quando distribuimmo la "cedola libraria", c'era anche LO SCIALO, che non poteva certo passare inosservato date le sue dimensioni e l'adeguato peso: due volumi di oltre 1300 pagine.

Dopo Metello del 1956, questa era l'attesa seconda opera di Una storia italiana, che si sarebbe conclusa nel 1966 con Allegoria e derisione.

All'epoca, fatta eccezione per Buzzati, non amavo i narratori italiani, preferendo a questi gli americani della lost generation, i francesi, i russi.

Lo lessi in quel lontano agosto del '60, allietato dalla nascita del primo figlio, nei pochi giorni di ferie che passai tra fasciatoi e sorrisi - non essendoci ancora i pannolini usa e getta - e la lettura sempre più coinvolgente di Pratolini; c'erano anche le Olimpiadi a Roma, ma l'assenza della televisione in ogni casa, relegava l'avvenimento in sottofondo e forse solo l'eco dell'impresa di Abebe Bikila portò una qualche emozione.

Pratolini mi riconciliò con la narrativa italiana, facendomi scoprire dall'interno, uno spaccato di vita italiana, nel periodo 1910-1930, della città di Firenze, i suoi vivaci quartieri: S.Frediano, Ognissanti, il Pignone, Rifredi e la fabbrica, e i suo abitanti, i protagonisti di Lo scialo, operai piccoli commercianti e una borghesia in formazione.

Lo scialo è un romanzo nel senso più classico del termine. Al suo interno i personaggi si muovono e vivono, appassionando con le loro vicende umane, inserite naturalmente nel vivace e spesso drammatico contesto storico delle lotte operaie e delle violenze fasciste.

Ci si appassiona alle vicende di questi personaggi, così diversi tra loro: il moderno bovarismo di Nella, l'umanissima e losca mediocrità di Giovanni, la tragica schiettezza di Ninì, l'ossessiva malizia di Fru, e decine di altri personaggi ugualmente necessari che fanno de Lo scialo un quadro morale di un'intera epoca.

5 commenti:

  1. Salve!
    Mi chiamo Alice,
    stavo cercando un'edizione de "Lo scialo" da regalare ad un'amica e ho trovato questo articolo.
    Anch'io il libro l'ho letto quando è nato il mio bimbo, la scorsa primavera. L'abbiamo chiamato Metello, siamo di Firenze e tutt'a un tratto abbiamo notato che non c'è quasi nessuno che si chiama così!
    Ora continuo la mia ricerca in rete,
    un saluto e piacere di averla letta!

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    1. Auguri per il "suo" Metello, signora Alice, è un bel segno che si recuperino i nomi storici della nostra tradizione. Lo Scialo è, io credo, l'ultimo romanzo storico scritto nel nostro Paese, dispiace che non sia più ristampato. Vasco Pratolini mi ha fatto amare Firenze e quando mi ci recavo, anni dopo, per lavoro, cercavo con sottile piacere le vie che avevo incontrato nei suoi libri.
      Grazie della gradita visita a presto.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Buongiorno, sono completamente preso dalla mia tesi sul grande regista Valerio Zurlini, che come lei sicuramente sa, ha un rapporto molto stretto con Vasco Pratolini. "Lo scialo" è stato uno dei (tanti) progetti che non è riuscito a realizzare grazie all'ampiezza di vedute dei nostri produttori. Siccome so che a questo progetto teneva molto (poi è stato realizzato per la televisione da Franco Rossi, sulla sceneggiatura che Zurlini stesso aveva scritto con diversi collaboratori, tra cui Pratolini, e a cui aveva lavorato per ben diciassette anni! Che rigore, proprio altri tempi, un altro mondo) mi sarebbe piaciuto trovarlo e leggerlo. Ma come vedo, dobbiamo dire ancora grazie al nostro apparato produttivo (in questo caso quello degli editori, ma tanto sono sempre gli stessi che decidono della nostra cultura, in tutti i campi). Almeno, per ora, ho potuto leggere le sue interessanti note ed è già qualcosa. Grazie
    Michael Fantauzzi (in questo momento residente a Calgary, Canada: e quanto mi manca l’Italia!)

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    1. Grazie a Lei Michael per l'interesse,
      purtroppo i nostri editori hanno eletto a loro musa l'effimero, tanto più gradito quanto è più chiassoso,è gli autori più ricercati sono di norma personaggi televisi.Per i classici, prima di essere costretti ad impararli a memoria per tramandarne la conoscenza, dobbiamo necessariamente rivolgerci al mercato dell'usato che consente ancora gradite sorprese. in questa pagina ci sono offerte per lo Scialo: http://www.maremagnum.com/libri-antichi/lo-scialo-mondadori-milano-1960/106243413
      Un cordiale saluto e auguri per la sua tesi.

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