Il 27 marzo è stata dedicata dall'Unesco Giornata Internazionale del Teatro. Già il Teatro. Che rapporto ho io con il Teatro? L'ho più amato che frequentato. A Roma fino a qualche anno fa, il Teatro era quasi irraggiungibile, confinato com'era nel centro storico, abbastanza costoso, in una parola impegnativo, anche per gli orari. Avvenimenti le poche volte che vi ho assistito.
La mia passione per il Teatro l'ho vissuta attraverso il testo. Leggere il Teatro e quasi bello come assistervi, se escludiamo l'atmosfera magica che si crea quando al buio, nel religioso silenzio degli astanti, si alza il sipario. Certo se escludiamo questo e la magia dell'interpretazione, degli attori trasformati in personaggi, la lettura può essere bella come assistere ad una rappresentazione.
Fin dall'infanzia in casa entravano regolarmente le due riviste di teatro per eccellenza: Dramma e Sipario.
Questi alcuni esemplari: il primo 15 luglio 1925, in copertina Dina Galli, contiene un atto unico Arthur Schnitzier, Al pappagallo verde, Il topo di Luigi Bonelli e Il vero coraggio di Tristan Bernard, l'altro che ha in copertina Umberto Melnati è del 1° settembre 1939, contiene una commedia in tre atti di Giuseppe Adami, Paola Travasa, un atto unico, La notte fatidica di Luciano Folgore, e un articolo di Lucio d'Ambra (Accademico d'Italia) dal titolo Teatro Fascista, "Per avere un Teatro fascista bisogna rendere drammatiche e battagliere le idee e le idealità fasciste."
Fin dall'infanzia in casa entravano regolarmente le due riviste di teatro per eccellenza: Dramma e Sipario.
Questi alcuni esemplari: il primo 15 luglio 1925, in copertina Dina Galli, contiene un atto unico Arthur Schnitzier, Al pappagallo verde, Il topo di Luigi Bonelli e Il vero coraggio di Tristan Bernard, l'altro che ha in copertina Umberto Melnati è del 1° settembre 1939, contiene una commedia in tre atti di Giuseppe Adami, Paola Travasa, un atto unico, La notte fatidica di Luciano Folgore, e un articolo di Lucio d'Ambra (Accademico d'Italia) dal titolo Teatro Fascista, "Per avere un Teatro fascista bisogna rendere drammatiche e battagliere le idee e le idealità fasciste."
Ma le riviste che leggevo nell'adolescenza non erano certamente queste! Negli anni '60 potevo leggere in contemporanea con la messa in scena, La primavera romana della signora Stone di W.Tennessee o di Patroni Griffi D'amor si muore e Metti una sera a cena.
Leggere un testo teatrale non è lo stesso che assistere alla sua messa in scena, ma in un certo senso è qualcosa di ancora più coinvolgente, perché mentre leggi impersonifichi tutti i personaggi e sei anche il regista dello spettacolo, ne immagini i movimenti in scena, i sentimenti, lo svolgimento del dramma non avviene sul palcoscenico, ma nel tuo intimo.
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