Quella fucina in ebollizione che fu Arnoldo Mondadori, nel 1960, per promuovere i libri e la lettura, dopo aver portato con gli Oscar settimanali i libri nelle edicole - fino ad allora riservate esclusivamente a giornali e riviste - partorì una nuova idea: il Club degli Editori, che doveva portare i libri, quasi sempre già pubblicati, direttamente nelle case degli italiani, per corrispondenza.
Il successo dell'iniziativa fu immediato, vuoi per le condizioni particolarmente vantaggiose al momento dell'iscrizione, vuoi per i prezzi convenienti rispetto alle edizioni destinate alle librerie, ma sopratutto per il subdolo meccanismo del silenzio-assenso. Infatti, mensilmente arrivava a casa la Rivista del club che proponeva un certo libro, se entro il breve lasso di tempo stabilito non si provvedeva alla disdetta - e normalmente accadeva proprio così - puntualmente la posta te lo recapitava!
Questo che presento oggi fa parte della collana storica IERI OGGI, riservata agli aderenti il Club; gli altri titoli della collana in mio possesso sono: il Giornale di Bordo di Cristoforo Colombo, la Storia della Rivoluzione Francese di Alessandro Manzoni e le Memorie di un Italiano Terribile di Felice Orsini.
L'autore è Richard Hough (1922-1999) scrittore e storico navale, con numerose pubblicazioni al suo attivo e autore di romanzi per ragazzi, sotto lo pseudonimo di Bruce Carter.
Della Corazzata Potëmkin più o meno tutti conosciamo la storia, per aver visto il capolavoro di Ejzenstejn, o magari per averne solo sentito parlare grazie alla sequenza di un film comico, dove Fantozzi pronuncia la famosa frase, che riscatta l'italiano medio da un frustrante senso di inferiorità nei confronti della cultura.
Il libro di Hough si avvale delle testimonianze degli stessi partecipanti agli eventi: Matuscenko, il marianio che guidò l'ammutinamento e Feldmann, lo studente di Odessa, agitatore socialdemocratico, che salì a bordo e vi svolse attività politica, ma anche della relazione dell'Addetto Navale Francese e degli estratti dal Moniteur de la Flotte francese.
La differenza sostanziale tra La vera storia dell'ammutinamento della Potëmkin e il film di Ejzenstejn è che il primo racconta i fatti accaduti nella loro cruda realtà, mentre l'altro è un film di propaganda, che nel progetto doveva essere il primo episodio di otto film che raccontassero i fatti di quegli anni, una costruzione, insomma, tesa a trasmettere emozioni allo spettatore, con i criteri della tragedia classica, in cinque atti.
Il libro racconta la situazione socio-economica di Odessa, prima ancora dei drammatici fatti della Potëmkin, così apprendiamo anche che la famosa scalinata, centrale nella rappresentazione del film di Ejzenstejn, si chiama scalinata Richelieu, dal nome del Governatore di Odessa nel 1803, scampato dalla Rivoluzione francese e pro-pro-nipote del famoso cardinale Richelieu, al quale risaliva in buona misura il merito dello sviluppo e dell'importanza che la città doveva assumere in seguito.
Il racconto avvincente di uomini che, forse involontariamente, hanno determinato la storia del loro paese.
Qui il film completo, con sottotitoli in italiano:
http://www.youtube.com/watch?v=ptxoW8z2DL0
Della Corazzata Potëmkin più o meno tutti conosciamo la storia, per aver visto il capolavoro di Ejzenstejn, o magari per averne solo sentito parlare grazie alla sequenza di un film comico, dove Fantozzi pronuncia la famosa frase, che riscatta l'italiano medio da un frustrante senso di inferiorità nei confronti della cultura.
Il libro di Hough si avvale delle testimonianze degli stessi partecipanti agli eventi: Matuscenko, il marianio che guidò l'ammutinamento e Feldmann, lo studente di Odessa, agitatore socialdemocratico, che salì a bordo e vi svolse attività politica, ma anche della relazione dell'Addetto Navale Francese e degli estratti dal Moniteur de la Flotte francese.
La differenza sostanziale tra La vera storia dell'ammutinamento della Potëmkin e il film di Ejzenstejn è che il primo racconta i fatti accaduti nella loro cruda realtà, mentre l'altro è un film di propaganda, che nel progetto doveva essere il primo episodio di otto film che raccontassero i fatti di quegli anni, una costruzione, insomma, tesa a trasmettere emozioni allo spettatore, con i criteri della tragedia classica, in cinque atti.
Il libro racconta la situazione socio-economica di Odessa, prima ancora dei drammatici fatti della Potëmkin, così apprendiamo anche che la famosa scalinata, centrale nella rappresentazione del film di Ejzenstejn, si chiama scalinata Richelieu, dal nome del Governatore di Odessa nel 1803, scampato dalla Rivoluzione francese e pro-pro-nipote del famoso cardinale Richelieu, al quale risaliva in buona misura il merito dello sviluppo e dell'importanza che la città doveva assumere in seguito.
Il racconto avvincente di uomini che, forse involontariamente, hanno determinato la storia del loro paese.
Qui il film completo, con sottotitoli in italiano:
http://www.youtube.com/watch?v=ptxoW8z2DL0
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