domenica 25 ottobre 2009

Se ami un libro: abbandonalo.



Seguo con interesse l'iniziativa della coop di Genzano, dove spesso mi reco per le mie necessità alimentari, donominata libri randagi. Si tratta di abbandonare libri a cui tieni in modo particolare, ma in pratica, come è facilmente immaginabile, ci si portano libri vecchi, squinternati e che al proprietario non interessa conservare. Io sono stato fortunato perchè ho trovato nientemeno che Don Segundo Sombra di Ricardo Guiraldes in una bella vecchia edizione Adelphi del 1966, anche se conservata in ambiente un po' umido.


Scritto nel 1926, quando ormai il mondo dei gauchos e le sue storie erano già diventati arcaici, viene definito l'ultimo capolavoro di quel singolare fenomeno letterario argentino, che, nel giro di pochi decenni, produsse una costellazione di opere memorabili, come Facundo di Domingo Sarmiento e il Martin Fierro di Josè Hernandez.

Più che un romanzo di avventure, come spesso è stato definito, questo capolavoro della letteratura gaucesca, è essenzialmente un romanzo di formazione, così come quello che 25 anni dopo, dall'altra parte del continente americano, J.D.Salinger fissava con Il giovane Holden.


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