domenica 15 luglio 2012

VICTOR HASSEBLAD - Guller International AB - Edizione Fuori Commercio


 Ho avuto il privilegio di lavorare per un'azienda che distribuiva in Italia i prodotti creati da quest'uomo eccezionale che ha inventato un sistema fotografico  semplice ma di altissimo livello tecnico: Victor Hasseblad. Questo libro è dedicato alla sua vita e alla sua opera.

L'attività della famiglia Hasseblad è iniziata nel 1841 come import-export di prodotti vari, tra i quali i primi thermos, (bottiglie isolante per caldo e freddo, come recita un catalogo d'epoca), album e cartoline illustrate della Svezia, che il fondatore Fritz Victor faceva stampare in Germania. In seguito suo figlio Arvid Viktor (preferiva scrivere il nome con la k anziché la c) si appassionò di fotografia e acquistava e distribuiva apparecchi fotografici e accessori, pur confessando ai suoi collaboratori "non credo che ci guadagneremo molto, ma almeno potremo produrre in proprio le nostre foto".

Il passo più importante nella storia dello sviluppo della Hasseblad è costituito dall'acquisizione, intorno al 1890, della rappresentanza generale per la Svezia della Eastman Kodak. Il contratto venne stipulato da una stretta di mano fra Arvid Viktor Hasseblad e George Eastman, e non fu mai formalizzato con documenti ufficiali, pur risultando vincolante dalla elevata rispettabilità dei contraenti! Cose d'altri tempi!


La grande passione di Franz Victor Hasseblad (1906-1978), figlio di Arvid Viktor, era, neanche a dirlo, la fotografia e l'osservazione degli uccelli. Già a sedici anni aveva pensato a come perfezionare le sue macchine fotografiche. Non finì gli studi regolari, preferendo perfezionarsi a Parigi presso la Kodak Pathé e infine alla Eastman Kodak a Rochester, NY.

Il giovane Victor si sentiva stretto nell'ambito della società paterna e così nel 1937, con la moglie Erna che aveva sposato nel 1934, aprì un negozio di articoli fotogrtafici Victor Foto con annesso laboratorio di sviluppo e stampa, che ebbe subito un discreto successo.

Franz Victor Hasseblad nel 1927, durante una spedizione in Lapponia, con apparecchio Graflex.

Nell'aprile del 1940, in piena guerra, ebbe l'incarico dal quartier generale delle forze aeree di costruire un apparecchio adatto alla ricognizione aerea e, a questo scopo affittò un capannone a Göteborg ed iniziò, con l'aiuto di due meccanici, a produrre una macchina fotografica ad ottica intercambiabile, la HK7. Il formato di ripresa era 7x9cm su pellicola perforata di 80 mm per 30 pose, l'apparecchio senza ottica pesava 3,8 kg, disponeva di due obiettivi: uno Zeiss Biotessar 2,8/135 mm e uno Schneider Tele-Xenar 4,5/240mm. Otturatore Compur con tempi di 1/50, 1/250 e 1/400.

Nel 1941 furono assunti altri 20 operai. Si consideri che dal 1940 al 1943, furono costruiti ben 240 apparecchi HK7 e circa 70 SKA 4 di formato più grande: 12x12 cm, con l'intercambiabilità del magazzino portapellicola e di un motorino per il trascinamento, mirino con ingrandimento e un dispositivo che registrava automaticamente sul bordo del fotogramma ora e minuto di ripresa.



Fotocamera HK7 per la ricognizione aerea, su bombardiere SAAB B-17

In seguito la Reale Aeronautica Militare Svedese ordinò alla Hasseblad una fotocamera da ricognizione di formato 18x24 cm, con motore, forse la più grande fotocamera mai costruita. Di queste ne furono prodotti 30 esemplari.

Ma a un certo punto, si era ormai alla fine della guerra, Victor Hasseblad, anche per il suo convinto pacifismo, oppose un cortese ma fermo rifiuto a continuare la produzione di apparecchi fotografici per usi militari:

"No, io non credo sia opportuno, non costruiremo più alcuna fotocamera per riprse aeree. L'areonautica militare ne dovrebbe già avere a sufficienza. Presto la guerra finirà e allora si dovranno poter comprare apparecchi ben più moderni di quelli che io ho costruito fino ad oggi."

E da quel giorno iniziò l'avventura di un prodotto prestigioso, che i professionisti di tutto il mondo hanno usato e usano, dividendosi il mercato del grande formato con l'altro colosso tedesco della fotografia Rolleiflex.





                                                           
Viktor Hasseblad nel 1975, mentre prova la nuova 2000 FC, particolarmente adatta alla ripresa dei veloci uccelli marini delle isole Nidingen.

I  grandi padri della fotografia, universalmente riconosciuti sono Oskar Barnack, l'inventore della Leica, Reinhold Heidecke, inventore della reflex  binoculare Rolleiflex, George Eastman, inventore della pellicola in rullo e realizzatore della prima camera a cassetta Kodak, e naturalmente Victor Hasselblad, inventore di un sistema professionale modulare e integrato, in grado di effettuare la documentazione in un incredibile numero di settori tecnici scientifici, tra questi l'esplorazione spaziale.

I pionieri della reflex si fotografano a vicenda: E.R.Heideche con la sua Rolleiflex e Victor Hasseblad con la sua 500 C.


E poi l'avventura spaziale di cui fu protagonista  la 500 EL con motorino elettrico incorporato che, opportunamente modificata, divenne la Hasseblad- Data-Camera che ripresero le prime foto sulla luna.


Victor Hasselblad e l'austronauta John Gleen.






Foto Lennart Nilsson, inizio anni '70 durante una gita a Bäckhammar


Durante tutta la sua vita avventurosa, Victor Hasselblad trovò le sue ore più belle quando poteva stare a tu per tu con la natura, fotografandone gli alati abitanti.




Civetta minore (Glaucidium passerinum) con la sua preda, una cincia (giugno1968)



Un libro davvero illuminante,  sulla figura di un uomo geniale, semplice e profondamente umano, che ha realizzato, con la sua intuizione, passione e capacità tecnico-organizzative, un impero economico destinato, con i suoi prodotti, ha cambiare la rappresentazione del mondo.



Astronauta con auto lunare. Apollo 17

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