venerdì 18 ottobre 2013

Heinrich Böll - L'ONORE PERDUTO DI KATHARINA BLUM - Einaudi 1975 - £ 2.000



I gentili frequentatori di questo blog avranno da tempo capito che, salvo rare eccezioni, i libri di cui mi piace occuparmi non si trovano sui banchi delle librerie riservate alle ultime uscite, ai best seller, né tantomeno nelle classifiche dei più venduti, ne consegue che si tratta quasi sempre di vecchi libri che possiedo da anni e ora rintracciabili solo nel mercato dell'usato.

Questo di Heinrich Böll (1917-1985), premio Nobel per la letteratura nel 1972, è ancora reperibile nella collana tascabile della Einaudi, insieme a molti altri romanzi del grande e prolifico scrittore tedesco, primo fra tutti il suo più noto Foto di gruppo con signora del 1971.

Il romanzo è ambientato a Colonia, negli anni '70, il periodo che vide i giornali del gruppo Springer scatenare una vera caccia alle streghe contro il gruppo Baader-Meinof e la sinistra in genere.

La storia è questa. Una giovane e avvenente cameriera incontra ad una festa mascherata un giovane con cui balla tutta la sera,  portandoselo poi a casa a fine serata. La polizia, che pedinava il giovane ritenendolo  un pericoloso criminale, la mattina dopo fa irruzione nel tentativo di arrestarlo, ma essendosi quest'ultimo dileguato, arresta la donna con l'accusa di complicità.  La vita della donna viene scandagliata minuziosamente, nei particolari più personali, familiari e intimi. La verità che emerge, che dovrebbe ragionevolmente scagionare la donna, viene deformata da certa stampa scandalistica, che non esita a montare una campagna contro di lei, che esasperata uccide il giornalista responsabile.

Il romanzo è articolato in brevi e brevissimi capitoli, che sono funzionali al tipo di narrazione che Böll ha scelto, cioè di esposizione oggettiva dei fatti, tant'è vero che la voce narrante avverte in apertura  che la cronaca si avvale di alcune fonti secondarie e tre principali; ma a tratti la simpatia umana nei confronti della protagonista emerge prepotentemente, insieme a una grande ironia e leggerezza nella visione della vita che rende la lettura particolarmente piacevole.

Mi disse: "Allora fiorellino, cos'è che si fa adesso noi due?" Io non gli risposi una parola, arretrai in salotto e lui mi venne dietro e disse: "Perché mi guardi così allibita, mio piccolo fiore? Per prima cosa proporrei che noi due si facesse un po' di bum-bum". Io intanto avevo raggiunto la mia borsetta, lui già mi brancicava i vestiti, e io pensai: "Lo chiama fare bum-bum? E va bene", così tirai fuori la pistola e gli sparai senza esitare. Due, tre, quattro volte. Non ricordo più bene. Quanti colpi gli abbia sparato, potrà controllarlo nel rapporto di polizia. Ora lei non deve pensare che mai nessun uomo abbia allungato le mani su di me: se una come me, lavora fin dall'età di quattordici anni, e anche prima, come cameriera e roba simile, deve subirne di tutti i colori. Ma che fosse proprio lui, e poi quel bum-bum, e allora pensai: "E va bene, ora faccio io bum-bum".

E' solo un caso che il giornale scandalistico che avvelena la vita a Katharina Blum creando una vera macchina del fango, si chiami Die Zeitung, correttamente tradotto in italiano Il Giornale. 

Nel 1975 dal romanzo venne tratto il film di Volker Schlondorff e Margarethe von Trotta.


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