domenica 3 luglio 2011

Guy de Maupassant - RACCONTI DELLA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA - Einaudi 1975


Non c'è un disegno prestabilito, un ordine ragionato nella scelta dei libri di cui di volta in volta decido di scrivere; la decisione è casuale e sfugge ad ogni logica: può essere una concatenazione di pensieri, l'improvviso ricordo di un personaggio oppure l'occhio cade sul dorso di un libro allineato nel ripiano della libreria, sulla copertina che spunta da una scatola di libri e la fantasia corre a quelle narrazioni, a quei personaggi e accende ricordi di emozioni provate nel leggerle.

A Guy de Maupassant avevo pensato qualche mese fa, inserendo nella pagina facebook Quali sono i film della tua vita? (per chi fosse interessato questo è il link:)

https://www.facebook.com/pages/Quali-sono-i-fim-della-tua-vita/153195294706470?sk=wall
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il film di John Ford Ombre rosse del 1939, con il quasi esordiente John Wayne e Claire Trevor. Poi il riferimento letterario mi era passato di mente. Ora, casualmente, risistemando un ripiano della libreria, ecco qui i Racconti della guerra franco-prussiana all'interno dei quali è inserita Boule de suif - di cui John Ford comprò i diritti per girare Ombre rosse.

Maupasant
è uno di quegli autori che sembra di conoscere da sempre, tanto è naturale la sua prosa. Le situazione raccontate e i personaggi sono così vivi, che pare impossibile si parli di fatti accaduti 130 anni fa, come la guerra franco - prussiana.

Di quella guerra Maupassant conobbe gli orrori, avendovi partecipato come volontario appena laureato, e questi racconti sono
dedotti in parte da ricordi personali e in parte da narrazioni e testimonianze varie.

Maupassant non intese con questi racconti farsi storico o cronista di quella guerra, ma parlarci di persone comuni che loro malgrado si trovano esposti a vivere una giornata d'eccezione, un'avventura drammatica o grottesca o anche comica.

Nei racconti spesso emerge la figura un po' ridicola di qualche ufficiale nell'impeccabile divisa di dragone o di ussaro, con la bella giacca sulla spalla e la sciabola trascinata sui marciapiedi, esposti all'ammirazione femminile, conquistatori di cuori più che di glorie militari, usciti indenni dalla guerra persa, ma ancora ottusamente arroganti. Per contro le figure femminile sono umane, patriottiche, eroiche nella loro spietatezza.

Ciò che Maupassant evidenzia è un'umanità autentica, osservata con vigile senso critico, senza distinzioni preconcette di patria o casta, e benchè non la ostenti di proposito, giunge a rivelarci un'inclinazione naturale del suo sentimento, un tratto di simpatia riservato ai deboli e agli oppressi, quelli che oggi definiremmo anti-eroi.

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